Inter News 24
·13 luglio 2025
Ravezzani su Calciopoli: «Forse anche 20 anni dopo mette paura. Volevamo far parlare i protagonisti per capire se è fatta giustizia»

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·13 luglio 2025
Calciopoli è il nome del celebre scandalo che ha colpito il calcio italiano nel 2006, alla vigilia dei Mondiali vinti dagli Azzurri in Germania. Al centro della vicenda c’erano dirigenti di club, arbitri e designatori accusati di aver condizionato il regolare svolgimento delle partite di Serie A attraverso un sistema organizzato di pressioni per influenzare le designazioni arbitrali.
Il protagonista principale fu Luciano Moggi, direttore generale della Juventus, accusato di essere il perno di una rete che cercava di favorire il club bianconero attraverso chiamate, rapporti stretti con arbitri e controllo sui media. Insieme a Moggi, finirono sotto inchiesta anche Antonio Giraudo (amministratore delegato Juve), Leonardo Meani (Milan), Diego Della Valle (Fiorentina), Claudio Lotito (Lazio) e altri dirigenti e arbitri.
Dalle indagini emersero numerose intercettazioni telefoniche che documentavano rapporti inappropriati tra i dirigenti e i designatori arbitrali, come Paolo Bergamo e Pierluigi Pairetto, responsabili delle assegnazioni degli arbitri.
Su questo delicatissimo argomento si è espresso anche Fabio Ravezzani, direttore di TeleLombardia, il quale aveva annunciato sui social la realizzazione di un bel documentario su Calciopoli sul quale aveva lavorato la propria redazione. Tuttavia, come ha fatto sapere lo stesso giornalista sui social, non andrà più in onda. Le parole sconvolte del giornalista:
«Incredibile. La nostra inchiesta su Calciopoli NON andrà in onda dal 15 luglio su Prime Video come avevano annunciato. All’ultimo momento ci hanno detto no dopo aver scelto la data di pubblicazione. Forse anche 20 anni dopo Calciopoli mette paura a qualcuno. Quando decidiamo di fare una grande inchiesta su Calciopoli 20 anni dopo la linea scelta è non partire da una tesi precostituita. Volevamo far parlare tutti i protagonisti (PM Narducci, Moggi, giudici, calciatori, giornalisti) per capire se davvero era stata fatta giustizia».
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