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Milannews24

·17 luglio 2025

Ranieri spiega il “no” alla Nazionale: tra dovere con la Roma e libertà di scelta per il CT Azzurro

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Ranieri, ex allenatore e consulente personale dei Friedkin nella Roma, è tornato sul no alla Nazionale Azzurra che ha poi scelto Gattuso

La notizia del rifiuto di Claudio Ranieri all’incarico di commissario tecnico della Nazionale italiana, emersa dopo le dimissioni di Luciano Spalletti, ha fatto molto discutere negli scorsi giorni. Oggi, l’ex tecnico giallorosso, ora consigliere della proprietà americana della Roma, ha finalmente gettato luce sulle sue motivazioni, spiegando in un’intervista al TG3 Rai le ragioni che lo hanno portato a declinare l’offerta della Federcalcio. Le sue parole, riportate dall’ANSA il 15 luglio, offrono uno spaccato interessante sulle sfide e le complessità che un allenatore di alto livello si trova ad affrontare nel calcio moderno.

Ranieri ha esordito con grande chiarezza: “Credo che dire no alla Nazionale sia costato a tutti, ma non potevo fare due lavori“. Questa frase racchiude l’essenza del suo dilemma. Con un contratto in essere con la Roma, il tecnico romano si è trovato di fronte a un’incompatibilità di ruoli che, a suo dire, avrebbe creato “troppi problemi”. La sua posizione di consigliere dei Friedkin, la proprietà del club capitolino, lo avrebbe inevitabilmente messo in una situazione di conflitto di interessi in caso di convocazioni di giocatori della Roma, o più in generale, di scelte che avrebbero potuto influenzare gli equilibri del club.


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La Nazionale ha bisogno di una persona libera di poter scegliere e di poter convocare chi vuole“, ha ribadito Ranieri, sottolineando un principio fondamentale per la gestione di una selezione nazionale. La sua preoccupazione era che, in caso di un giocatore della Roma impegnato per novanta minuti con la maglia azzurra e poi chiamato ad affrontare impegni ravvicinati con il club, si sarebbero generate inevitabili tensioni e problematiche. “Se un giocatore avesse giocato novanta minuti e poi avesse affrontato la Roma… Insomma, era troppo. Lì ci deve essere un uomo libero“, ha chiosato, evidenziando come la sua posizione con la Roma non gli avrebbe permesso quella totale autonomia decisionale richiesta da un ruolo così delicato e prestigioso.

Le parole di Ranieri non sono solo una giustificazione, ma anche un augurio sincero per il futuro della Nazionale. L’ex tecnico giallorosso ha infatti espresso pieno supporto a Gennaro Gattuso, ex Milan, il quale si è detto disponibile a prendere le redini della Nazionale. “Gattuso è uno che la Nazionale l’ha conosciuta, l’ha lottata, l’ha sofferta. Per cui gli auguro ogni bene“. Un endorsement significativo, che sottolinea il rispetto di Ranieri per un tecnico che ha vissuto da protagonista l’ambiente azzurro e che, presumibilmente, non avrà vincoli contrattuali con club che possano condizionare le sue scelte.

Infine, Ranieri ha dedicato un pensiero alla “sua” Roma, ora affidata alla guida di Gian Piero Gasperini. L’ex tecnico ha ricordato il suo arrivo in un momento “particolare”, ma ha anche espresso soddisfazione per il lavoro svolto: “Grazie all’aiuto e all’apporto di tutti quanti siamo riusciti a rimettere le cose a posto“. Sul suo nuovo ruolo di consigliere, ha affermato: “Sono il consigliere dei Friedkin e spero di far bene il mio lavoro“. Un chiaro impegno a contribuire al successo della Roma anche da una posizione diversa. Riguardo a Gasperini, ha concluso con ottimismo: “Gasperini ha un compito importante, piano piano le cose si metteranno bene“. Le dichiarazioni di Ranieri, dunque, dipingono il quadro di un professionista che ha agito per il bene superiore, sia della Nazionale che del club, privilegiando l’integrità e la chiarezza dei ruoli.

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