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·16 novembre 2024

Ranieri si presenta e chiede aiuto ai tifosi: “Sono tornato per sostenere i Friedkin”

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La Repubblica (M. Juric)“Sarò allenatore, dirigente e uomo dei Friedkin. Il fato mi ha rivoluto sulla panchina della Roma e non potevo dire no. Ma ci serve l’aiuto dei tifosi”. Claudio Ranieri è stato un fiume in piena. Vero mattatore della conferenza stampa di presentazione come nuovo allenatore giallorosso. Tanto serio quanto guascone nei toni, ma loquace ed ermetico a seconda dell’argomento trattato. Campo, scrivania, spogliatoio e tifosi. Sir Claudio ha parlato di tutto, spiegando come stanno le cose a Trigoria e nella testa dei Friedkin. A partire dagli errori commessi negli ultimi mesi: “Sono stato molto diretto con il presidente. Lui sa di aver sbagliato e per questo mi ha chiamato. Per aiutare e risolvere. Ora tocca a me, con la mia esperienza e il mio modo di lavorare. Mi auguro di riuscire nel compito che mi ha affidato”.

Ranieri sarà allenatore e dirigente allo stesso tempo. Allenerà la Roma fino a giugno, poi aiuterà la società a scegliere il suo successore: “Sono un uomo di Friedkin e lavoreremo insieme per fare tutto nel miglior modo possibile. Parleremo, decideremo e cercheremo di sbagliare il meno possibile. Il presidente vuole una squadra e una società seria. Roma è conosciuta in tutto il mondo e lui vuole che sia conosciuta bene anche per il calcio. Questo è ciò che mi ha chiesto”.


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Domenica prossima si torna in campo e la Roma affronterà il Napoli. Perché oltre al contorno c’è da pensare al campo. Ranieri partirà dalla testa dei calciatori: “Non è una questione di moduli, ma di giocatori: voglio atleti che sputino sangue sul campo, che non mollino mai, neanche quando le cose vanno male. Gli ho detto che voglio il massimo, mi dovranno dare tutto, tutto perché non è possibile vedere la Roma in questa situazione. Dovranno aiutarmi, perché devo fare meno errori possibile. Non abbiamo tempo di sbagliare”.

Poi l’accorato appello: “Chiedo ai nostri tifosi di starci vicino, soprattutto in questo momento. Voglio una squadra e un pubblico coesi. Qui siamo una famiglia”. Ma il primo impegno deve partire dai giocatori: “Voglio vedere una squadra che lotta fino all’ultimo secondo. Voglio che i tifosi escano dallo stadio, anche se le cose andassero male, orgogliosi della squadra. Questo è ciò che mi sento di promettere, ai tifosi e a me stesso”.

Si è parlato anche di un possibile ingresso in società di Totti e De Rossi, “non chiudo le porte a nessuno, vediamo più avanti”. Ma l’attenzione è stata anche su chi va in campo. A partire da Paulo Dybala: “L’ho detto al presidente, io faccio come mi pare, che sia chiaro. Non voglio sapere se ha o non ha clausole nel contratto”. Gli infortuni? “È una questione che affronterò con lui – prosegue Ranieri – Lui è di un’altra categoria. Magari potesse giocare sempre. Fosse per me farebbe 90 minuti tutte le partite. Le potrà fare? Ho dei dubbi. Però se ce la fa, io non lo levo”. Così come Hummels: “Io scelgo chi mi fa vincere, al di là del sistema”.

Foto: [Ian MacNicol] via [Getty Images]

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