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Matteo Rimoldi·10 giugno 2025
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Matteo Rimoldi·10 giugno 2025
Sono ore calde per la nostra Nazionale. Il ko contro la Norvegia è stato fatale per Luciano Spalletti e ora l'incubo Mondiale si fa sempre più reale. Non andarci per la terza volta consecutiva sarebbe imperdonabile, ed è per questo che trovare subito una guida in grado di riportare l'Italia sul binario giusto è fondamentale.
Ranieri, Pioli, De Rossi, Gattuso e Cannavaro sono tutti i profili analizzati dalla FIGC per il post Spalletti: Sir Claudio sembrava il candidato principale per raccogliere l'eredità di Spalletti, ma la risposta negativa ha rimesso tutto in discussione. Ma perché Ranieri ha detto di "No" alla FIGC?
Secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, era tutto definito tra Ranieri e Gravina. Ottenuto il via libera da parte dei Friedkin - è consulente della proprietà e non della Roma -, Sir Claudio aveva addirittura definito il suo staff per iniziare questa nuova avventura. Poi però, nella notte dopo la Moldova, è arrivato il "non me la sento" e il dietrofront.
Alcune condizioni particolari, come il divieto di parlare della Roma durante gli impegni con la Nazionale avrebbero alimentato i dubbi di Ranieri e dei Friedkin, che hanno temuto di non avere l'ex tecnico giallorosso a disposizione come concordato all'inizio. Compresa la situazione, Sir Claudio avrebbe fatto un passo indietro rinunciando, dunque, alla panchina dell'Italia.
A conferma di quanto detto, sono arrivate le dichiarazioni di Claudio Ranieri ai microfoni dell'ANSA: “Ringrazio il presidente Gravina per l’opportunità. Un grande onore, ma ho riflettuto ed ho deciso di restare a disposizione della Roma nel mio nuovo incarico in modo totale".
Nessuno zampino della proprietà giallorossa, Sir Claudio ha deciso in autonomia di rinunciare all'incarico di commissario tecnico della Nazionale: "I Friedkin mi hanno dato il loro pieno supporto e appoggio per qualsiasi decisione avessi preso riguardo alla Nazionale, ma la decisione è solo mia“.
Sembrava che ci fossero tutti i presupposti per vedere Claudio Ranieri sulla panchina della Nazionale, ma in mattinata è arrivata la risposta negativa. Secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, infatti, l'ex tecnico giallorosso avrebbe rinunciato all'incarico respingendo il pressing di Gravina.
Di Marzio riporta che non ci sarebbe stato alcun impedimento da parte dei Friedkin, ma la decisione sembra essere arrivata solo da Sir Claudio, che ha rifiutato l'impegno per mantenere la parola data alla Roma.
Come detto, sarà necessario qualche giorno prima di arrivare alla fumata bianca definitiva, ma la Gazzetta sembra sicura: tutto lascia pensare che Claudio Ranieri diventerà il nuovo commissario tecnico dell'Italia. Il contratto dovrebbe essere fino al 30 giugno 2026.
Gravina ha già contattato i Friedkin per chiedere il permesso di mettersi in contatto con Sir Claudio, l'ufficio legale della Figc ha chiarito che non ci sono problemi per il doppio incarico e il riscontro iniziale con l'ex tecnico giallorosso è stato positivo. Insomma, tutto sembra essere al posto giusto.
Tutto bello, sì. Ranieri sulla panchina dell'Italia fa già sognare, ma visto il ruolo nella Roma, potrebbe impegnarsi anche in Nazionale? Sembrava esserci qualche problema, ma in realtà non c'è nulla: Sir Claudio è Senior Advisor dei Friedkin e non della Roma, ed è per questo che non ci sarebbe incompatibilità con il ruolo di commissario tecnico dell'Italia.
Secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, infatti, l'incarico non violerebbe nessuna norma della Federazione. "Neppure l’articolo 40 del regolamento del settore tecnico che al comma 4 stabilisce: 'Gli allenatori responsabili delle squadre nazionali della Figc ed i loro vice nel corso della medesima stagione sportiva, non possono tesserarsi né, indipendentemente dal tesseramento, svolgere attività per società, neppure con mansioni diverse, salvo che il contratto economico non sia stato risolto consensualmente'."
Bisognerà ricostruire il gruppo per poter centrare l'obiettivo Mondiale: Ranieri sarà chiamato all'ennesima impresa, ma d'altronde chi se non lui potrebbe farci tornare a gioire? Spalletti si è espresso su di lui e ha ribadito che farà il tifo in caso di un suo arrivo.
"Non so se è l'uomo giusto, ma è un professionista che ha girato il mondo, è equilibrato e con la Roma da subentrato ha saputo toccare i tasti giusti con i giocatori. La Federazione sceglierà la persona giusta. Io non sono fatto come tanti altri, te lo assicuro: io tiferò per lui".
Raccogliere l'eredità di Luciano Spalletti non sarà facile. Chi ricoprirà il ruolo di ct della Nazionale troverà davanti a sé un gruppo spento, in cerca di nuove conferme, e proprio per questo il profilo di Ranieri assume ancora più senso. Sir Claudio sarebbe perfetto per ridare vita a un'Italia da incubo. Gli ultimi mesi alla guida della Roma lo hanno dimostrato.
È una situazione complicata, e lo sa bene anche Spalletti. Le sue ultime parole da ct dopo la vittoria contro la Moldova per 2-0 non sono un caso. “Questa esperienza mi ha dato tantissimo, il fatto di essere rimasti così vicini tra noi. Non lascio al mio successore una grande Italia. Bisogna ricreare l’entusiasmo, la maglia dell’Italia deve far vibrare".
Ecco, vibrare. L'attaccamento alla maglia azzurra non sembra esserci più, i giorni di Euro 2020 sono un lontano ricordo e il caso Acerbi è ancora bollente. "Spero che per chi rifiuta la Nazionale ci sia qualcuno a dirgli che in questa squadra non torna più - ha dichiarato Spalletti in conferenza stampa -. In quella risposta mi sarò comportato male, ma poi c'è stato un dialogo telefonico. Gli ho chiesto scusa (ad Acerbi, n.d.r.) e lui mi ha risposto: 'Mister, se mi dice così è tutto ok...'.
Prima sembrava intenzionato a volersi dedicare solo al ruolo di consulente alla Roma, poi il pressing di Gravina lo ha fatto tentennare perché quando chiama l'Italia non si può proprio dire di no.
Il futuro di Claudio Ranieri resta ancora incerto, ma nelle ultime ore è arrivata qualche conferma in più: è lui il profilo preferito di Gravina ed è proprio lui che il presidente della FIGC vuole a tutti i costi.
Contatti avviati e primo incontro tra l'ex tecnico giallorosso e i Friedkin nella giornata di ieri per capire se ci sono margini per il doppio ruolo. Ci vorranno giorni per arrivare alla tanto attesa fumata bianca, ma le probabilità di un sì si sono alzate notevolmente.