PianetaBari
·18 novembre 2024
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La sosta per le nazionali, giunta precisamente a un terzo di stagione, permette di fare dei primi bilanci e giudicare l’operato dei tanti volti nuovi di questa stagione. Tra chi spicca per merito c’è sicuramente Boris Radunovic, portiere serbo giunto in prestito secco dal Cagliari in estate. Non era banale convincere tutti dopo poche partite, soprattutto visto che lo scorso anno numerosi errori da matita blu gli erano costati il posto da titolare in Sardegna alle spese di Scuffet.
«In quel periodo non c’ero con la testa» ammise nella conferenza di presentazione Radunovic, che non ha mai nascosto la delusione per come l’allora tecnico del Cagliari Ranieri (ora alla Roma) gestì il suo momento di difficoltà. L’ex Cremonese e Avellino ha però spazzato in fretta e furia tutti i dubbi che lo accompagnavano in Puglia, con tante parate importanti in questo scorcio di stagione, che lo hanno esaltato ed eletto per rendimento a miglior portiere della Serie B (clicca qui per leggere l’approfondimento).
Radunovic è stato intervistato questa mattina da La Gazzetta del Mezzogiorno.
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Il serbo parla dell’inizio di stagione un po’ sottotono: «Ho abbastanza esperienza per sapere che in tutte le cose della vita serve tempo. Specie quando sei all’alba di un nuovo progetto. Vedevo che il gruppo è forte e quindi non mi sono mai davvero sentito in difficoltà. Non parlerei di uscite sbagliate, ma letture sbagliate. Forse dettate dalla paura di sbagliare proprio per i motivi che ho spiegato».
Al netto dell’errore con la Reggiana, quello attuale è un Radunovic eccellente: «Sono tanti gli episodi che determinano un risultato. Con la Reggiana abbiamo sbagliato noi a non continuare a correre in avanti anche dopo il doppio vantaggio. A Salerno sono stato a restare in piedi contro Verde. Abbiamo giocato insieme a Avellino e lo conosco bene. Immaginavo potesse tentare quella giocata».
Radunovic chiude parlando degli obiettivi del Bari: «Io sono convinto che abbiamo un ottimo gruppo e che l’obiettivo dei playoff sia alla nostra portata. Però preferisco vivere alla giornata. Siamo sulla strada giusta, perdere poco vuol dire tanto. Esattamente come subire pochi gol. La solidità di una squadra è sinonimo di garanzia di competitività. Bari è una piazza fantastica. All’inizio forse i tifosi mi vedevano come un nemico per via di quella finale playoff in cui ho difeso la porta del Cagliari. Chiaramente sono dinamiche comprensibili. Ora va meglio, evidentemente. I baresi riescono a essere un’arma in più. E chi se lo scorda quel San Nicola pieno a trascinare la squadra di Mignani? Fantastico».