Rabiot: “Mi sento un leader. Pogba? Ci siamo visti, spero che…” | OneFootball

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·21 novembre 2023

Rabiot: “Mi sento un leader. Pogba? Ci siamo visti, spero che…”

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Adrien Rabiot è diventato ormai uno dei punti fermi della Juventus e della Nazionale Francese. Un imprescindibile, come si usa dire dice nel calcio. Prima dell’approdo a Torino, il centrocampista non godeva di tanta stima e fiducia, ma all’ombra della Mole si è saputo ritagliare con il tempo un ruolo da vero protagonista. E inevitabilmente se ne è accorto anche Didier Deschamps, che ormai lo reputa uno dei più affidabili della sua metà campo. Insomma, Rabiot ha fatto il salto a veterano, e sa che la Juventus può essere ancora il giusto palcoscenico che può garantirgli fama e spazio. Per questo, il rinnovo è sempre più caldo e probabile. Attualmente, Rabiot è impegnato con la sua Francia alle qualificazioni ai prossimi Europei. I transalpini hanno già strappato il pass, ma dovranno affrontare come ultima rivale la Grecia. La gara è in programma stasera, e Adrien ha rilasciato delle importanti dichiarazioni in vista della sfida.

Rabiot: “Ruolo diverso tra Nazionale e Juventus”

Rabiot è stato innanzitutto chiamato a rispondere sulla sua presenza e importanza in campo. Lui si è definito un leader: “Sono un leader a modo mio, tutti possiamo esserlo a modo nostro. Io sono più un leader in campo, nello spogliatoio, in privato. Ci vogliono tutte queste personalità per formare un gruppo che funzioni bene”.


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Quanto al ruolo in campo, più da un punto di vista tattico, si è espresso così il centrocampista: “Ho un ruolo diverso in Nazionale rispetto alla Juve: con la Francia sono più un equilibratore, nel club vado più in proiezione offensiva”.

Infine, Rabiot si è espresso su Paul Pogba, compagno con la Francia e con la Juventus squalificato per doping: “Non so cosa succederà. Ci siamo visti, abbiamo cenato insieme e abbiamo parlato. Conoscete Paul, è sempre molto sorridente, ma credo che la situazione gli stia pesando. Spero che riceva la punizione meno severa possibile. Siamo tutti sconvolti perché è un grande giocatore, un grande uomo, e affrontare tutto quello che ha dovuto affrontare è molto per una sola persona”.

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