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·19 aprile 2019
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Muamer Tanković, di cui avevo già parlato in questo pezzo, per molto tempo è stato considerato il prodotto più importante del 1995 nel calcio svedese, davanti a una lunga lista comprendente Ezgon Binaku, Kristoffer Olsson, Niclas Eliasson, Sebastian Starke Hedlund, Jesper Karlström, Arbër Zeneli, Melker Hallberg e i gemelli Samuel e Simon Gustafson. Quando arrivò però l’estate 2014, e l’Udinese scelse di ascoltare le voci del suo scouting in Svezia presentando un offerta al Kalmar FF per Melker Hallberg, i ruoli si capovolsero e l’estroso centrocampista – stabilmente in Under 21 gialloblù – si prese la scena visto che Tanković stava annaspando per i campi d’Eredivisie dando l’impressione di non riuscir a mantenere le promesse. Stesso copione da cucir addosso ad Hallberg, che in seguito a qualche infruttuosa apparizione in Italia ha fatto trionfalmente ritorno in Svezia proprio a Kalmar: o almeno fino in estate, perché i biancorossi della Guldfågeln Arena avevano sì rinnovato l’accordo con l’Udinese per un nuovo prestito del ragazzo, ma non avevano fatto i conti con l’intromissione del Vejle BK. Così, in un batter d’occhio i De Røde hanno acquistato a titolo definitivo Hallberg, sottraendolo dalla sua Svezia e privando l’Allsvenskan di un bel quadretto familiare.
In Svezia non è strano vedere più fratelli militare nella stessa squadra, ma a Kalmar c’è un fattore particolare che lega gli Hallberg con gli Elm. Non hanno mai giocato insieme loro sei, ma sono sufficientemente iconici da aver legato il loro nome alla storia dei biancorossi: i tre fratelli Rasmus, David e Viktor Elm, i tre fratelli Ossian, Herman e Melker Hallberg. Affari di famiglia, che oggi sono irripetibili per svariati motivi (David Elm s’è ritirato, Ossian Hallberg gioca nell’Under 17 essendo ancora giovane e Melker come detto è in Danimarca) ma che restano ben impressi tra le curiosità che l’Allsvenskan regala. Così, nel frattempo che l’Udinese svezzi un altro svedese arrivato da Kalmar – Svante Ingelsson – in Svezia restano i due fratelli Hallberg. La loro famiglia ha residenza nella zona di Ljungbyholm, distretto a 15 km da Kalmar caratterizzato da pittoresche case a schiera il cui raggruppamento è frammentato dal passaggio delle rotaie della ferrovia e da una chiesa. Qui nel 1995 nacque Melker, il più vecchio dei fratelli, e così via in successione: nel 1997 Herman, nel 2000 Ossian e nel 2004 Uno. Tutti quanti svezzati dal Möre BK, tutti quanti cresciuti sotto l’ala protettrice del figlio maggiore, Melker, che stupì Nanne Bergstrand a tal punto che il mister lo convocò – e fece esordire – alla terza giornata d’Allsvenskan 2012. Era venerdì 13 aprile 2012 e davanti a oltre 12mila tifosi dello Swedbank Stadion di Malmö, al 46′, sul punteggio di 0-0, fece il suo ingresso in campo il 16enne Hallberg, che ruppe così il record di precocità diventando il più giovane esordiente nella storia del Kalmar FF. Poco importa che quella gara abbia visto una sconfitta per 2-0, perché lanciò un talento.
Così nell’ottobre 2012 il dirigente del club Svante Samuelsson annunciava il rinnovo di contratto di Melker: “Ha già dimostrato di essere un giocatore con un brillante futuro davanti a lui, sono sempre felice al vedere un calciatore giovane e ambizioso che dimostra di esser disposto a lavorare molto per crescere”. Il resto è presto detto: il 15 giugno 2012 segnò all’Elfsborg diventando il quinto più giovane nella storia dell’Allsvenskan ad andare in rete, al termine del suo secondo anno tra i grandi fu nominato dal quotidiano Expressen il 14° miglior giocatore della lega e l’Udinese ci mise le mani sopra. Non andò come sperato: a Udine le difficoltà d’ambientamento si sommarono a problemi fisici, i tre prestiti non riscossero particolar successo (Vålerenga nel 2015, Hammarby e Ascoli nel 2016) e nel 2017 il quarto prestito fu un ritorno al passato, nella sua Kalmar, con Nanne Bergstrand che a furor di popolo aveva accettato di tornare in panchina. Sembrava l’inizio di una rinascita, 47 gare, una certa importanza nel modulo cucitogli intorno e il ritorno ai tempi del 2016, con tanto di approdo in nazionale maggiore dopo Under 17, Under 19 e Under 21. Col fratello Herman ha giocato 2169′, 30 partite, con un curioso bilancio pari: 12 vittorie, 12 sconfitte e 6 pari. Ora che Melker è passato al Vejle BK, il testimone è chiaramente passato al familiare: poi toccherà a Ossian e – quando sarà più grande – a Uno, che oggi muove i primi passi col pallone attaccato ai piedi. Ha 14 anni, gioca nel Ljungbyholms P04 e possiede tre modelli da prendere a esempio. Perché in fondo, la dinastia degli Hallberg, non sembra proprio aver intenzione di finire qui.