Quanto vale Dorval? E perché il Bari chiede di meno? | OneFootball

Anche se non ancora ufficiale e priva di contorni definiti, costituisce una delle più forti indiscrezioni del calciomercato a tinte biancorosse. Stiamo parlando della (probabile) separazione tra Mehdi Dorval e il Bari. Dopo 3 anni e la migliore stagione in carriera, la permanenza dell’algerino in Puglia sembra arrivata alle battute finali. Tanto, tantissimo interesse intorno a lui, e un valore da top nella – per ora ridotta – rosa del galletto. Con un’incognita però. Quanto vale veramente Dorval?

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Dorval e il futuro incerto

Le prestazioni dell’esterno, con un contratto in scadenza nel 2026, hanno catturato l’attenzione di diversi club, in Serie A come all’estero – specialmente dall’Olanda. Tenendo comunque conto del Napoli, sempre alla finestra quando si tratta di pezzi pregiati in uscita dal capoluogo pugliese. Caprile e Cheddira docent.

Sì, ma quanto vale Dorval? Ci sono due possibili risposte al riguardo. La prima proviene dal portale specializzato Transfermarkt, che assegna al cartellino dell’ex Cerignola un valore di 4 milioni di euro. Ci sono poi le richieste del Bari, che valuta il calciatore classe 2001 tra i 2 e i 3 milioni. Una situazione, come anticipato, già vissuta a queste latitudini  nel 2023 con i trasferimenti di Caprile e Cheddira, con toni anche più sconfortanti se vogliamo.

Il portiere, valutato all’epoca 4 milioni da Transfermarkt, finì per accasarsi a Napoli per una cifra di poco superiore ai 2 milioni e mezzo, dai quali è stato sottratto un 25% da riconoscere al Leeds, precedente proprietario del suo cartellino. Per dovere di cronaca aggiungiamo che oggi Caprile sta per essere riscattato dal Cagliari per 8 milioni di euro.

Ma il peggio arrivò proprio con Cheddira. 17 gol in campionato, trascinatore assoluto del Bari, prelevato per più di 3 milioni e mezzo di euro dal Parma, con un valore – sempre secondo Transfermarkt – cresciuto del 2900% in un anno, fino a toccare i 7.5 milioni. Risultato? Il Napoli lo acquistò per 3 milioni di euro. Metà dei quali finiti nelle casse del Parma. I numeri parlano chiaro, a maggior ragione se si pensa che la loro valutazione fu fatta dal perito Garzelli.

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L’incasso finanzierà il mercato. Ma è così?

E lo sconforto sembra destinato solamente a crescere. Per una piazza storica, che ha navigato anni in Serie A, che ha dovuto affrontare l’inferno dei fallimenti e della Serie D, e che 3 anni fa è arrivata a tanto così dal ritorno tra i grandi, il desiderio è solo uno. Tornarci, ma davvero, tra i grandi. L’ambizione dovrebbe essere condivisa in primis dalla società. Chi si mette alla guida del Bari, soprattutto oggi, deve essere consapevole di tutto ciò e condividere l’aspirazione dei tifosi. Invece, tutto ciò che è arrivato dopo quella finale dei playoff è sembrato remare nella direzione opposta. A partire dai trasferimenti sopra citati.

A prescindere dai risultati sportivi, molto tristi di per sé, ciò che fa davvero rabbia al tifoso barese è la totale assenza di speranza in tal senso. La sensazione di essere ingabbiati, di apparire quasi come dei pazzi, quando tutto ciò che viene chiesto è di riportare Bari dove merita, e dove manca da ormai troppo tempo. Tale speranza risulta però impossibile da alimentare, nel momento in cui dalle prime riunioni sulla nuova stagione viene fuori che il budget sarà addirittura ridotto. Sì, ma con l’aggiunta della plusvalenza Dorval. Sarà davvero così?

Certo è che, in assenza di una svolta, di investimenti, di programmazione del futuro, e anche di un’impronta della comunicazione societaria che permetta ai tifosi di tornare a sperare, sarà davvero difficile ravvivare il clima negativo che si respira in città, e che si è respirato attorno al terreno di gioco in maniera sempre più pesante nel corso della stagione. E la situazione di stallo generale in cui versa il reparto tecnico dei galletti, certo non aiuta.

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