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Francesco Porzio·11 ottobre 2018

đź“ťQuando Pablo Escobar voleva uccidere Gareca

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“Teneva sempre d’occhio tutti i giocatori dell’América de Calì. Voleva farli saltare in aria dopo che il cartello aveva provato a fare lo stesso con la sua famiglia”

Quanto si è parlato di Pablo Escobar negli ultimi anni? Tanto, tantissimo. La serie tv Narcos ha sicuramente aiutato a crearne quasi un personaggio cult, ma non solo. Escobar era stravagante, come testimoniano gli animali più impensabili che amava “ospitare” nel suo giardino.


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Ma Pablo era anche legato al calcio. Fece costruire diversi campi di gioco per le popolazioni meno fortunate a Medellin, la sua città. Ovviamente era un modo per riciclare denaro sporco, ma questo all’epoca non era scontato, sopratutto agli occhi della sua gente.

Fu anche uno dei proprietari, dell’Atletico Nacional de Medellin, che arrivò a giocarsi perfino la finale della coppa del mondo per club con il Milan di Sacchi. Forte, fortissima la rivalità con l’America di Calì, squadra che apparteneva all’omonimo cartello in guerra con Escobar e i suoi sicari. E in quella squadra ci giocava anche Gareca, l’attuale allenatore del Perù: “Pablo lo voleva uccidere“.

A raccontarlo è John Jairo Velásquez, detto Popeye, alla testata peruviana El Popular.

“Tutti i giocatori dell’ América de Cali erano scrupolosamente osservati da Pablo. Eravamo in guerra e Ricardo Gareca è sempre stato nel mirino del boss. Ma non è mai riuscito a raggiungerlo”.

“All’inizio l’idea era di farli saltare in aria con un’autobomba dopo che il Cartello de Calì aveva tentato di fare lo stesso con la famiglia di Escobar. Poi l’amore per il calcio di quest’ultimo lo ha fatto tornare sui suoi passi“.

“Spesso ha fatto rapire giocatori dell’America per far uscire allo scoperto i fratelli Rodriguez (i capi del Cartello di Calì) Ha fatto uccidere la famiglia di Pedro Sarmiento, che ora è un allenatore famoso, ma che all’epoca non ha collaborato”.