Calcionews24
·21 agosto 2025
PSG, la difficile convivenza tra il russo Safonov e l’ucraino Zabarnyi. Luis Enrique: «Lo sport unisce». Ma sui social la tensione si avverte…

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·21 agosto 2025
Un messaggio di unione che si scontra con la dura realtà della geopolitica. Come riportato dal media francese RMC Sport, il Paris Saint-Germain si trova a gestire una situazione tanto delicata quanto inedita: la convivenza, all’interno dello stesso spogliatoio, di un giocatore russo, il portiere Matvey Safonov, e di una nuova stella ucraina, il difensore Illia Zabarnyi. Una coabitazione che, con la guerra tra i due Paesi ancora in corso, ha sollevato interrogativi e preoccupazioni, a cui il tecnico Luis Enrique ha provato a rispondere con un appello alla fratellanza dello sport.
Interrogato in conferenza stampa sulla relazione tra i due giocatori, l’allenatore spagnolo ha lanciato un messaggio forte e chiaro: «Lo sport, e in particolare il calcio, è il modo migliore per unire le persone, non per dividerle. Lo sport e le persone sono al di sopra degli impegni politici o degli interessi economici dei politici». Una dichiarazione di principio, un tentativo di creare una bolla di normalità attorno a una situazione che, però, normale non è.
La realtà, infatti, racconta una storia diversa, fatta di tensioni silenziose e di un’enorme pressione mediatica. Il trasferimento di Zabarnyi a Parigi, dove si è ritrovato come compagno di squadra un nazionale russo, ha suscitato un forte dibattito in Ucraina. Un primo, eloquente segnale arriva dai social network: il difensore ucraino, molto impegnato nella causa del suo Paese, segue tutti i suoi nuovi compagni del PSG, tranne uno, Matvey Safonov.
Un dettaglio che non è sfuggito ai media ucraini, che, come spiega il giornalista Andrew Todos, temono le conseguenze di un’eventuale “camaraderie” tra i due: «Se ci fosse una foto tra di loro o se li vedessimo parlare insieme in allenamento, penso che ci sarebbero persone molto arrabbiate in Ucraina». Lo spogliatoio del PSG, campione di tutto, si ritrova ora ad affrontare la sua sfida più difficile: gestire al suo interno le ferite aperte di un conflitto mondiale