Calcionews24
·6 febbraio 2025
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Il neo difensore della Lazio, Oliver Provstgaard, è intervenuto in conferenza stampa. Il club biancoceleste presenta così uno dei colpi dell’ultimo calciomercato. Le parole:
Fabiani: «Per semplificare lo chiamo Oliver. E’ un ragazzo che seguivamo da tempo, abbiamo fatto un’operazione come quella di Mandas, anticipandone i tempi di inserimento all’interno del club e dello spogliatoio, per far si che al di là del suo utilizzo o meno prenda contatto con il mondo Lazio. E’ un giocatore importante, ha doti innate, una stazza fisica imponente, un grosso colpitore di testa, non inganni la sua statura ma è anche rapido sui primi passi. E’ un calciatore importante che non potrà che fare un ottimo percorso. Lo abbiamo preso a titolo definitivo non a caso».
FUTURO ALLA LAZIO – «Ho fatto un grande salto ma mi sento pronto. Ero il capitano di una delle mie squadre, le mie qualità sono in linea. Devo imparare dagli altri, dalla Serie A, fa parte del viaggio che mi porterà a diventare un grande giocatore».
IL PADRE AVEVA LA MAGLIA DELLA LAZIO – «Aveva la maglietta della Lazio, me l’aveva data. Era una delle due o tre che avevano, me l’aveva data dopo la vittoria dello Scudetto. E’ un sogno speciale essere qui. C’è una giornata particolare, per supportare la ricerca contro il cancro ci si mette una maglia di calcio e ho scelto quella della Lazio».
CONSIGLI DI ISAKSEN – «Ho parlato con lui, mi sta aiutando a muovere i primi passi qui, mi ha detto tante cose belle. Per quanto riguarda il calcio mi ha detto che è più fisico e tattico e io dovrò lavorare su questo aspetto».
COMPAGNI DI REPARTO – «C’è una grande competizione, ci sono grandi giocatori, bravi, con esperienza e vengono verso di me con un grande sorriso e voglia di insegnare. Mi sembra di essere qui da molto più tempo, ho molto rispetto».
PUNTI DI FORZA E QUANTO E’ ALTO – «Per quanto riguarda l’altezza sul passaporto ho 1,96, probabilmente sto ancora crescendo. La Danimarca ha giocatori forti, guardo molto a loro, mi sento un difensore moderno e mi piace giocare da dietro. Mi sento bravo nel colpo di testa».