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Calcionews24

·30 maggio 2023

Pro e contro, felici e infelici, colpevolisti e innocentisti: tutte le posizioni sul patteggiamento della Juventus

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Tutte le posizioni sul patteggiamento della Juventus per il caso stipendi: pro e contro, felici e infelici e non solo

Non poteva che essere così: il patteggiamento della Juventus, che l’ha portata a non subire più una sanzione in termini sportivi e ha chiuso il processo con una multa, ha generato valanghe di commenti. Li raggruppiamo secondo alcuni filoni “culturali”, che peraltro non sono nati in questi giorni e hanno posizioni consolidate da tempo. A quanto è dato vedere da una rapida occhiata, quelli che hanno cambiato idea sono davvero molto pochi. Ci scusiamo in anticipo con i diretti interessati se qualcuno non si riconosce nella griglia che gli attribuiamo.I NEUTRALI – Il gruppo è formato da figure che hanno sicuramente a cuore il bene del calcio, ragionano pacatamente senza essere dei Ponzio Pilato. Non tifano Juve, senza essere contro (strano, esistono). Come Giuseppe Pastore, per il quale «Patteggiare è l’unica cosa che conta, al momento: la Juventus esce molto sollevata dal secondo processo, accettando di tirare un tratto di penna sugli ultimi 5 scellerati anni di gestione-Agnelli. In entrambi i filoni, l’operato della giustizia sportiva merita serie riflessioni». Dalla Rai, Paolo Paganini constata l’esito della vicenda e pone due domande: 1) «Per quanto riguarda invece le plusvalenze la Juventus alla fine dei giochi, le ha fatte da sole?» e «Ma tutte le catastrofi annunciate con certezza da mesi dai Nobel del diritto?». Voce autorevole e competenza, Riccardo Cucchi fa un riassunto: «Diciamo la verità: chi voleva la retrocessione è deluso. Ma sono delusi anche coloro che avrebbero voluto che la Juventus non subisse alcuna penalizzazione. Quel che penso è che ci vorrà uno sforzo per “definire” l’“illecito” di plusvalenza. Sempre che si possa».GLI ANTI – Ne fanno parte molti giornalisti dichiaratamente tifosi, anche se non tutti si sono schierati. Leader del gruppo, già solo per la quantità di messaggi e articoli dedicati, è Paolo Ziliani. Molti oggi lo considerano lo sconfitto della vicenda, visto che aveva profetizzato domenica ben altro destino: «il verdetto che conta è Verona e Spezia salve e la Juve in B. Sarà uno spareggio inutile quello in programma tra le due terzultime: resteranno in A e in serie B finirà la Juventus che il 15 giugno verrà sanzionata per ben 4 gravi, distinti e provati illeciti». Spiazzato dallo spostamento anticipato, il giornalista de Il Fatto Quotidiano ha definito prima ancora della sentenza che si stava profilando «lo Scandalo degli Scandali». Ma, soprattutto, che gli mancavano le parole, ha usato proprio quest’espressione. Tutt’altro che silente Tancredi Palmeri che ha scritto che la Juve ha ottenuto «il più straordinario successo sportivo in 125 anni di storia. E non sono ironico né derisorio». Non solo, ha ribadito il concetto: «Francesco Calvo è dopo Giampiero Boniperti il dirigente che ha ottenuto risultati più concreti per la Juventus nella sua storia».

I PRO – Ha riassunto tutta la vicenda Massimo Zampini, che con Juventibus ha raccontato ogni piega dalla vicenda con attenzione, facendo intervenire non poche giuridiche tutt’altro che juventine e, però, tutt’altro che convinte della giustezza dell’operato della giustizia sportiva da un po’ di tempo a questa parte. Per lui sono tre i punti fondamentali: «1) Juve punita come mai nessuno prima per plusvalenze di giocatori veri 2) unica punita per plusvalenze senza controparte e partnership senza partner 3) i soliti noti che paventavano la B (e li leggete pure!) proseguiranno le loro tragicomiche campagne di disinformazione». Per Luca Gramellini, tutta la questione non finisce qui: «Dopo il patteggiamento accolto dal TFN, per Gravina è la vittoria del calcio italiano, per me è la sconfitta della giustizia sportiva e della Juventus costretta a piegarsi all’abuso di potere messo in atto nei suoi confronti. Ora vedremo chi altri pagherà. FIGC da rifondare». Alle prossime puntate, quindi, ce ne saranno. O no?

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