Presidente Coni, la metafora calcistica di Stefano Mei: «Malagò è stato Maradona, ma adesso abbiamo bisogno di Sacchi…» | OneFootball

Presidente Coni, la metafora calcistica di Stefano Mei: «Malagò è stato Maradona, ma adesso abbiamo bisogno di Sacchi…» | OneFootball

In partnership with

Yahoo sports
Icon: Calcionews24

Calcionews24

·22 giugno 2025

Presidente Coni, la metafora calcistica di Stefano Mei: «Malagò è stato Maradona, ma adesso abbiamo bisogno di Sacchi…»

Immagine dell'articolo:Presidente Coni, la metafora calcistica di Stefano Mei: «Malagò è stato Maradona, ma adesso abbiamo bisogno di Sacchi…»

Presidente Coni, la metafora calcistica di Stefano Mei: «Malagò è stato Maradona, ma adesso abbiamo bisogno di Sacchi…»

La corsa per la presidenza del CONI del post-Malagò entra nel vivo, e Stefano Mei, presidente della Federazione Italiana di Atletica Leggera (FIDAL), scende in campo con una dichiarazione che è al contempo un’investitura e un manifesto programmatico. In un’intervista rilasciata oggi a La Gazzetta dello Sport, Mei non solo ha ufficializzato la sua candidatura alla Giunta Nazionale, ma ha delineato con una metafora potente la visione per il futuro dello sport italiano, schierandosi al fianco del candidato presidente Luciano Rossi.

«Ci metto la faccia e non mi nascondo»,ha esordito Mei, sottolineando la necessità di una svolta nella governance del Comitato Olimpico e il suo appoggio a Bonfiglio. Il cuore del suo messaggio è un appello alla collegialità, un cambio di paradigma rispetto all’era attuale.


OneFootball Video


Passeremo da un leader, Giovanni Malagò, che ha ottenuto risultati straordinari, a una gestione che dovrà essere collettiva», ha spiegato.

Per rendere l’idea, Mei ha usato un paragone calcistico tanto geniale quanto efficace, capace di fotografare la transizione auspicata: «Sarà come passare dal Napoli di Maradona al Milan di Sacchi». Un’immagine che riconosce la grandezza dell’attuale presidenza, paragonata al genio assoluto e trascinante di un singolo fuoriclasse, ma che al contempo indica la via per il futuro: un modello basato sull’organizzazione, sul gioco di squadra e sulla forza del sistema, proprio come il Milan rivoluzionario degli Arrigo Sacchi.

In questo nuovo “collettivo”, dove i presidenti federali dovranno «far quadrato», Mei vuole essere protagonista. La sua candidatura alla Giunta, spiega, è una conseguenza logica di questa visione e un dovere verso l’atletica, sport che per peso e prestigio “merita” di avere un ruolo centrale nella costruzione del nuovo corso. Un passo avanti coraggioso per un futuro del CONI all’insegna della coralità.

Visualizza l' imprint del creator