Pregi e difetti del Bayer Leverkusen | OneFootball

L’Inter, dopo aver eliminato il Getafe negli ottavi di Europa League, dovrà vedersela contro il Bayer Leverkusen; una sfida completamente diversa rispetto a quella con gli spagnoli considerando come i ragazzi di Bosz amino proporre calcio e pressare alto per verticalizzare immediatamente verso le punte. L’altra faccia della medaglia riguarda l’aspetto difensivo dove le Aspirin accettano spesso l’uno contro uno con gli attaccanti avversari e questo porta la squadra a correre innumerevoli rischi. Andiamo ad analizzare, reparto per reparto, pregi e difetti del club tedesco.

Bayer Leverkusen, difesa problematica. Havertz il pericolo numero uno

Uno dei punti deboli del Leverkusen è, senza ombra di dubbio, il reparto difensivo. I quattro davanti a Hradecky faticano tantissimo a sostenere il sistema di gioco della squadra visto le loro qualità, non proprio eccelse, nel posizionamento e nell’uno vs uno. Contro i Rangers la coppia centrale è stata Sven Bender-Tapsoba; soluzione che potrebbe essere riproposta vista la loro spiccata forza fisica. Sulle corsie si può attaccare dalla parte di Sinkgraven; l’ex Ajax va in difficoltà contro giocatori tecnici e rapidi.

Se la difesa non offre eccessive garanzie lo stesso non si può dire del centrocampo dove l’uomo chiave è Havertz; il talento classe 1999 può agire sia da mezzala sia come trequartista e dai suoi piedi passano tutte le giocate della squadra. Tecnica superiore, molto abile tra le linee ed una visione di gioco fuori dal comune lo rendono il pericolo numero uno per la difesa nerazzurra; in mezzo al campo ci saranno, sicuramente, Demirbay e Placios che dovranno garantire equilibrio e forza fisica. Passando all’attacco il Bayer Leverkusen recupera un elemento importante; stiamo parlando di Volland (senza lockdown non avrebbe potuto disputare questa partita) la cui abilità nel difendere il pallone e nel gioco aereo possono risultare determinanti. Sugli esterni Bosz dovrà scegliere tra Diaby, Wirtz e Bailey; giocatori giovani con poca esperienza a livello internazionale ma la cui abilità nell’uno contro uno e nel creare superiorità numerica rischiano di creare molti problemi alla retroguardia di Conte.