Prandelli: “Io credo nelle tre italiane alle finali europee. De Rossi un leader, impresa non impossibile” | OneFootball

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·7 maggio 2024

Prandelli: “Io credo nelle tre italiane alle finali europee. De Rossi un leader, impresa non impossibile”

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La Gazzetta dello Sport (F. Cornacchia) – L’ex ct della Nazionale, ha rilasciato un’intervista al quotidiano, parlando delle semifinali di ritorno europee, in cui saranno impegnate Roma, Atalanta e Fiorentina. Queste le sue dichiarazioni: “Atalanta, Roma. Fiorentina: io credo ancora alla possibilità di vederle tutte e tre nelle finali europee”.

Da dove nasce il suo ottimismo? “Nel calcio non c’è nulla di impossibile”.


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Vale anche per la missione tedesca della Roma? “Ai giallorossi, dopo la sconfitta dell’andata, serve un’impresa in casa del Bayer Leverkusen. Rimontare due gol a una squadra che quest’anno non ha mai perso sarà difficilissimo. Ma non impossibile”.

Fosse al posto di De Rossi? “Daniele non ha bisogno di consigli. Il Bayer Leverkusen è solido e sicuro di sé, a maggior ragione dopo aver vinto la Bundesliga. Ma nelle Coppe europee basta poco per rovesciare una qualificazione. La Roma deve provare a sorprendere i tedeschi con qualcosa che non si aspettano e a cui non sono abituati. Daniele è intelligente e coraggioso: troverà le chiavi giuste. Un gol può riaprire il discorso e spostare l’aspetto psicologico…Servirà qualcosa di storico e un pizzico di fortuna ai giallorossi per andare in finale di Europa League. Penso a un colpo di Lukaku o Pellegrini, non ci fosse Dybala come sembra. Però…”.

Però… “Percentuali non ne do. Più che i numeri, serviranno le emozioni. Daniele è un leader carismatico e in poco tempo è diventato un punto di riferimento per la squadra. E’ sempre stato un ragazzo molto intelligente e preparato. E sono convinto che abbia imparato molto anche dall’esperienza sfortunata alla guida della Spal”.

Stupito dall’impatto di Xabi Alonso sul Bayer Leverkusen? “Lo spagnolo ha un certo tipo di calcio nel sangue ed è stato bravo a trasmetterlo alla propria squadra. A Xabi Alonso piace costruire dal basso, ma per poi arrivare il più velocemente possibile in area. Non confondiamo il suo modo di giocare con il possesso palla fine a se stesso, che per fortuna sta passando di moda dopo aver fatto retrocedere diverse piccole squadre in passato. Il calcio è velocità, spazio, tempo: ed è importante avere giocatori abili a saltare l’uomo”.

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