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·5 dicembre 2021

Povero José: “Nulli in avanti”. E la Roma sogna il ritorno di Totti

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La Gazzetta dello Sport (M. Cecchini) – A saper vedere bene, anche nei giorni più tristi c’è qualcosa che apre il cuore alla speranza. In un malinconico pomeriggio di dicembre in cui la Roma, appoggiata da un pubblico straordinario, ha perso non solo la partita (e ci può stare), ma anche la voglia di lottare che è stato dal 1927 il suo marchio di fabbrica, il popolo giallorosso ha ritrovato all’Olimpico – per la 2a volta da quando è andato via – capitan Totti, diventato ambasciatore di Digitalbits, “main sponsor” dei giallorossi e sponsor dei nerazzurri.

Alle ore 17.44 infatti – mentre la Curva Sud scriveva “Totti e De Rossi simbolo del popolo romanista. Bentornati a casa” (ma Daniele ha avuto un contrattempo, ndr), l’ex numero dieci giallorosso, inquadrato sul maxi-schermo sotto la scritta “Welcome“, salutava lo stadio che cantava il suo nome. Un paio di lacrime gli sfuggivano dagli occhi, mentre la gente – sapendo dell’incontro prepartita con i Friedkin e il sindaco Gualtieri – ha cominciato a sognare un suo ritorno alla Roma. “Mai dire mai“, direbbe Totti.


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Mourinho lo accoglierebbe a braccia aperte, invitandolo ad accettare anche un eventuale ruolo da bandiera – che Francesco non gradisce – per poi entrare nella stanza dei bottoni. Di sicuro, con 7 sconfitte nelle prime 16 partite (non accadeva dal 2008-2009) e con 8 punti in meno rispetto al un anno fa, sarebbe difficile fare peggio. Un dato ulteriore: negli ultimi 21 anni è la prima volta che una squadra allenata dalla Special One è andata all’intervallo sotto per 0-3.

“L’Inter è più forte di noi in condizioni normali, in emergenza ancor di più. – dice Mourinho a fine gara – L’anno scorso hanno fatto 29 punti più di noi. Il nostro potenziale offensivo era nullo. Era importante fare gol con una o due opportunità. Ne abbiamo avute tre e non l’abbiamo fatto“. Fermiamoci: “potenziale offensivo nullo“, ha detto. Oltre a Zaniolo, in campo c’era Shomurodov (pagato 18 milioni) e in panchina il capocannoniere giallorosso della scorsa stagione (17 gol), cioè Mayoral.

E allora la spiegazione della prestazione in realtà arriva dopo: “Con questi ragazzi non riesco ad avere sensazioni negative. Chi dà tutto quello che ha, non è obbligato a fare di più“. Come dire, da questa Roma non potete pretendere di più.

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