Footbola
·21 novembre 2019
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Il mondo del calcio comprende decina di migliaia di lavoratori che stanno dietro le quinte per cercare di far diventare grande una squadra. Acquisti a basso prezzo o ricche cessioni possono far svoltare un campionato e per questo il ruolo di osservatore è fondamentale. Spesso ci vogliono anni e anni di dura gavetta, ma in Austria c’è chi ha davvero bruciato le tappe. Si tratta di Alexander Johannsen, nato a Klagenfurt in Carinzia il 19 luglio 2001, e dopo un breve passato da calciatore, bloccato da un grave infortunio, a soli quattordici anni ha iniziato la sua avventura dietro le quinte e noi di Footbola.it ci siamo fatti raccontare i suoi segreti. Dopo l’inizio nella squadra della sua città, l’Austria Klagenfurt, nel gennaio 2018 il Wiener Neustadt lo ha contattato ma la storia è stata di luci e ombre:“Il primo anno è filato tutto liscio e solo gli spareggi non ci hanno permesso di essere promossi in Bundesliga. La sconfitta con il Sankt Pölten ha portato però grosse conseguenze negative, con molti giocatori che se ne sono andati e anche i soldi sono drasticamente calati. Abbiamo provato a fare un buon campionato, ma alla fine è arrivato il fallimento e quando è stato esonerato Gerhard Fellner anche io ho deciso di andarmene.” Dopo la delusione di quest’estate è arrivata la grande opportunità nel Rapid Vienna, dopo un lungo periodo di riflessione:”Quando ho lasciato il Wiener Neustadt avevo in mente di fare un passo indietro e prendermi un periodo di pausa dal calcio, usando questo tempo per aumentare le mie conoscenze calcistiche ma anche per fare le attività classiche dei miei pari età. E questo è stata la mia fortuna perché questo mi ha dato ancora più convinzione riuscendo a non accettare tutte le offerte che mi sono arrivate, comprese alcune dalla Germania. Alla fine di agosto di quest’anno è arrivata l’occasione con il Rapid ed è stata senza dubbio la scelta migliore”.
Come Alexander anche il movimento austriaco sta vivendo un grande momento e lui la vede in questo modo:”Il livello del campionato si è alzato, basti guardare come molti giocatori passino sempre più spesso in Germania o in altri grandi campionati. Questo qualche anno fa non avveniva e la nostra Bundesliga era spesso snobbata. Anche nella gente è cresciuto l’interesse per il calcio rispetto al decennio passato, nonostante ci fosse molta più passione per la qualificazione a Euro 2016 rispetto che a questa appena conquistata ed è un peccato perché l’Austria ha un’ottima generazione”. Non solo la nazionale, ma anche le squadre di club stanno facendo molto bene anche in Europa:“Il Red Bull Salisburgo è il massimo esempio di organizzazione. Le possibilità economiche sicuramente sono maggiori rispetto alle altre, ma dietro c’è un grande team di dirigenti e di osservatori che ha permesso ai Tori Rossi di acquistare campioni come Keità e Manè per poco prima di rivenderli e farli diventare dei campioni. In questo momento è impossibile pensare a qualche squadra che possa interrompere il loro dominio. Il Lask è una grande realtà del calcio austriaco con grandi giocatori e anche il Wolfsberger ha avuto una crescita impressionante.” Italia e Austria sono molto vicine, ma con un’idea di calcio altrettanto lontano:”In Austria una volta il calcio era solo fisico, mentre ora la tattica sta pian piano diventando sempre più importante anche se è molto meno ossessiva che in Italia. Su questo infatti c’è ancora molto da lavorare.” Infine Alexander strizza l’occhio al nostro Belpaese:”Ho varie amicizie e conoscenze in Italia e, nonostante il mio italiano non sia perfetto, ho già una buona base. In futuro se dovesse capitare l’occasione la valuterei volentieri.” Il giovane fenomeno degli osservatori ha una lunga carriera davanti e, nel ringraziarlo per averci dedicato del suo tempo, speriamo che adesso anche qui da noi si inizi a conoscere un po’ di più Alexander Johannsen.