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·10 dicembre 2024
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Alberto Polverosi ha commentato l’inizio di stagione della Fiorentina nel suo editoriale sul Corriere dello Sport.
FIORENTINA COME IL BOLOGNA DI MOTTA – «I punti di contatto sono tanti, a cominciare dall’identità. Quel Bologna e questa Fiorentina hanno in comune lo stesso marchio, sanno giocare in più maniere durante la stessa partita. La loro identità è quella di non avere una sola identità. Il Bologna di Thiago palleggiava, verticalizzava, attaccava sugli esterni con Orsolini e Ndoye, cercava con pazienza Zirkzee perché poi dall’olandese arrivasse l’imbucata giusta».
PALLADINO E MOTTA – «Palladino, come Thiago Motta un anno fa (non quest’anno…), ha trasmesso alla squadra più di una conoscenza. La Fiorentina può giocare bene, però può vincere anche le partite più incasinate, più difficili da portare fino in fondo, come è successo a Marassi col Genoa, a Torino col Toro e in parte anche domenica col Cagliari. Ma nelle otto vittorie di fila c’è stato più di un momento di bel calcio, come a Lecce (6-0) e come contro la Roma (5-1). I viola prendono equilibrio con Cataldi come il Bologna faceva con Freuler, verticalizzano con Adli come i rossoblù con Ferguson, rifiniscono con Beltran come accadeva al Dall’Ara con Zirkzee, che in più faceva anche gol».
DIFFERENZE – «L’unica vera differenza fra Palladino e Thiago è che la Fiorentina non segna poco (28 gol, media di 2 a partita), mentre il Bologna aveva più difficoltà in zona-gol (15 reti alla stessa giornata). Ma anche lo spirito è lo stesso, una evidente unità di gruppo dove tutti giocano per il compagno e per la squadra. Un insieme che coinvolge anche la gente».