Podolski, nessuna accusa per gli insulti razzisti dell’ex Inter. La Procura di Monaco chiude l’indagine | OneFootball

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Inter News 24

·19 luglio 2025

Podolski, nessuna accusa per gli insulti razzisti dell’ex Inter. La Procura di Monaco chiude l’indagine

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Lukas Podolski, ex Inter e campione del Mondo nel 2014, era stato denunciato per presunte frasi razziste: la Procura ha archiviato il caso

La Procura di Monaco di Baviera ha ufficialmente archiviato il procedimento penale a carico di Lukas Podolski, ex attaccante dell’Inter e campione del Mondo con la Germania nel 2014. Il caso era nato da una denuncia sporta lo scorso 31 maggio da due uomini di origine asiatica, che avevano accusato il calciatore di aver rivolto loro espressioni offensive durante un breve scambio nel centro della città, in occasione della finale di Champions League tra Inter e Paris Saint-Germain.

Podolski, presente all’evento in qualità di testimonial di un’azienda di bibite, è stato avvicinato dai due tifosi mentre passeggiava nella zona pedonale. I due lo avevano riconosciuto anche per il suo passato nel Vissel Kobe, club giapponese in cui ha militato tra il 2017 e il 2020. Dopo un suo rifiuto a farsi fotografare, i due uomini hanno sostenuto che l’ex attaccante li avrebbe insultati con epiteti a sfondo razziale, sporgendo così una denuncia congiunta.


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Tuttavia, dopo aver valutato i fatti, la Procura ha stabilito che le parole pronunciate da Podolski «non soddisfano i criteri necessari per il reato di ingiuria ai sensi dell’articolo 185 del Codice penale tedesco».

Nel provvedimento si legge: «Sebbene la dichiarazione inserisca un certo stereotipo e possa apparire moralmente riprovevole, non si può necessariamente dedurre una degradazione motivata da motivi razziali». La conclusione è arrivata il 14 luglio 2025, con l’archiviazione dell’indagine in base all’articolo 170, comma 2, del Codice di procedura penale.

Fonti vicine al giocatore, citate dal quotidiano Bild, riferiscono che Podolski sarebbe rimasto sorpreso dalla denuncia. Un amico ha precisato: «Aveva detto qualcosa di divertente in giapponese, ma non ha mai inteso insultarli».

Lo stesso ex calciatore non ha rilasciato commenti pubblici. Con la decisione della Procura, il caso si può considerare definitivamente chiuso.

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