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·17 luglio 2025

Plusvalenze fittizie, condannato l’ex patron del Chievo Luca Campedelli: due anni di reclusione

Immagine dell'articolo:Plusvalenze fittizie, condannato l’ex patron del Chievo Luca Campedelli: due anni di reclusione

Il Tribunale di Forlì ha emesso la propria sentenza in merito al procedimento giudiziario scaturito dal fallimento del Cesena Calcio, riconoscendo la colpevolezza di Luca Campedelli, ex presidente del Chievo Verona, per il reato di false comunicazioni sociali legate alle plusvalenze fittizie.

Plusvalenze fittizie, condannato l’ex patron del Chievo Luca Campedelli: due anni di reclusione

Il tribunale ha condannato Campedelli a due anni di reclusione, limitatamente alla gestione del bilancio relativo all’esercizio 2017/2018.


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La vicenda ruota attorno a una serie di operazioni di mercato tra Cesena e Chievo che, secondo l’accusa, avevano l’unico scopo di alterare i conti societari attraverso la sopravvalutazione di giovani calciatori. Tali pratiche – già oggetto di attenzione da parte della FIGC in ambito sportivo – sono ora state valutate anche sul piano penale.

Diverse le posizioni processuali: assolto Foschi, condannati altri dirigenti Nel corso del processo sono emerse responsabilità differenziate tra i dirigenti coinvolti:

Rino Foschi, ex direttore sportivo del Cesena, è stato assolto con formula piena, “per non aver commesso il fatto”. Il suo legale, l’avvocato Mattia Grassani, ha commentato: «Foschi esce a testa alta, completamente pulito. Dopo sei anni, finalmente è stata ristabilita la verità. Ha subito gravi danni professionali per un’accusa infondata».

Luca Mancini, ex direttore generale del Cesena, è stato assolto, con soddisfazione espressa dal suo difensore, Tommaso Guerini, che ha sottolineato l’integrità dell’operato del suo assistito durante gli anni alla guida del club.

Graziano Pransani, ex vicepresidente, è stato prosciolto per prescrizione.

Tra le condanne più pesanti:

Mauro Giorgini e Claudio Manuzzi, ex consiglieri, sono stati condannati a quattro anni e quattro mesi.

Christian Dionigi (consigliere) e Stefano Bondi (presidente del collegio sindacale) hanno ricevuto tre anni e dieci mesi.

Barbara Galassi, componente del collegio sindacale, è stata condannata a tre anni, sei mesi e quindici giorni.

Sono stati invece assolti:

Luigi Piangerelli, responsabile del settore giovanile del Cesena,

Enrico Brunazzi, sindaco della società controllante.

Infine, si ricorda che Igor Campedelli e Giorgio Lugaresi, entrambi ex presidenti del Cesena, avevano già patteggiato nei mesi scorsi.

Un precedente significativo per il calcio italiano La sentenza rappresenta un passaggio chiave nella lotta alla trasparenza economica nel mondo del calcio italiano. Il caso Cesena-Chievo è stato uno dei primi esempi di procedimenti penali legati a plusvalenze artificiali, meccanismo spesso utilizzato per sistemare bilanci societari in difficoltà.

Sebbene molte posizioni siano state archiviate o assolte, la condanna di Campedelli segna un precedente rilevante, anche in termini di responsabilità dirigenziale. Rimane alta l’attenzione su eventuali sviluppi nel contesto normativo, sia sportivo che penale, per arginare simili pratiche in futuro.

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