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·23 settembre 2020

Plusvalenze Chievo-Cesena, interdittiva per Campedelli

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Una misura cautelare interdittiva è stata emessa a carico del presidente del Chievo Luca Campedelli. Si tratta del divieto temporaneo di esercitare imprese e assumere cariche direttive in persone giuridiche e in imprese per otto mesi. Campedelli è coinvolto in un’inchiesta della Procura di Forlì sulle plusvalenze fittizie realizzate con la compravendita di calciatori fra il Cesena e il club veronese, tra 2013 e 2017. La misura si applica dopo che la Cassazione ha rigettato il ricorso di Campedelli.

In precedenza c’era stata infatti un’ordinanza emessa dal Tribunale di Bologna, che aveva accolto l’appello dei pm di Forlì Filippo Santangelo e Francesca Rago. La decisione della Suprema Corte conferma, dunque, in sede cautelare, la rilevanza penale delle cessioni reciproche dei giovani giocatori, avvenute tra i due club, come compravendite simulate, sia per i reati fiscali di dichiarazione fraudolenta con uso di fatture per operazioni inesistenti e emissione di fatture di questo genere, che per l’aspetto societario e fallimentare, con il reato di false comunicazioni sociali. Delle indagini si è occupata la Guardia di Finanza di Cesena e Verona, sotto la direzione della Procura forlivese.


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Ad agosto 2018 il tribunale di Forlì pronunciò la sentenza di fallimento del Cesena, all’epoca in serie B, dopo la richiesta della Procura fatta in base ai primi esiti investigativi sul profilo fiscale e societario delle compravendite fra le due società calcistiche. A luglio 2019 furono emesse misure cautelari e sequestri. E’ tuttora in corso il procedimento penale per i reati societari, fallimentari e societari che portarono anche a un coordinamento con la Procura Figc, che operò i deferimenti per gli illeciti sportivi nei confronti di Cesena e Chievo, in ragione della reciprocità delle plusvalenze originate da scambi di giocatori ‘a finanza zero’, e sulla vicenda ci furono anche ispezioni della Covisoc.

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