Platini alla difesa di Mbappé: «É un fenomeno! Non fate paragoni e non chiedetegli di giocare come Messi: il suo ruolo è un altro» | OneFootball

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·28 maggio 2025

Platini alla difesa di Mbappé: «É un fenomeno! Non fate paragoni e non chiedetegli di giocare come Messi: il suo ruolo è un altro»

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Le parole di Michel Platini su Kylian Mbappé: l’ex stella della Francia e della Juve lo difende da critiche e accuse dopo la prima stagione al Real

Michel Platini ha difeso Kylian Mbappé dalle critiche ricevute nella sua prima stagione al Real Madrid, definendolo un «fenomeno» e invitando a non pretendere che giochi come Lionel Messi. Dopo un avvio incerto, l’attaccante francese ha chiuso l’anno con 43 gol complessivi, diventando capocannoniere della Liga (31 reti) e vincendo la Scarpa d’Oro. Ora punta a confermarsi con la Francia nella Nations League, dove affronterà la Spagna in semifinale il 5 giugno. Per l’ex numero 10 della Juve, Mbappé deve solo essere sé stesso: il suo talento basta e avanza per brillare senza paragoni ingombranti. Di Seguito le sue parole, riportate dall’emittente francese RMC Sport.

QUALITÁ – «Mbappé è un ragazzo fenomenale. Ha segnato 42 gol in Spagna. Ha vinto la Scarpa d’Oro, è il capocannoniere d’Europa. Significa che è stato bravo. Gioca in una squadra che non ha avuto un anno eccezionale. Anche il Real Madrid sta invecchiando un po’. Carlo Ancelotti ha finito il suo ciclo. L’ex giocatore del Nancy e della Juventus ha illustrato la sua tesi con la sua esperienza personale, ricordando che anche lui era stato il capocannoniere della stagione senza però riuscire ad aiutare la sua squadra a vincere».


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RUOLO E PARAGONI – «Mbappé è un fenomeno. È un attaccante che segna. Non chiedetegli di giocare come Messi, Modric, Platini o Zidane. È un attaccante. Un centravanti, non un centravanti, non capisco cosa ne pensino i nuovi allenatori. È un attaccante che segna. Questa è la cosa più importante. Poi, devi sapere una cosa: o gli costruisci una squadra che giochi per lui, o gli costruisci una squadra che giochi bene. Questa è la difficoltà».

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