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·20 marzo 2025

Pirateria, la Serie A vince contro Google: dovrà disabilitare l'accesso ai siti illegali

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Il Tribunale di Milano continua a ribadire che la legge antipirateria deve essere rispettata da tutti i fornitori di accesso alla rete. Dopo Cloudflare, il destinatario dell’ultima decisione – come spiegato dal commissario AgCom Massimiliano Capitanio – è ora il colosso statunitense Google.

L’ordinanza è dello scorso 11 marzo ed è stata emanata nell’ambito di un giudizio instaurato dalla Lega Serie A, che lamentava come Google non rispettasse gli ordini dei blocchi dei siti pirata impartiti da AgCom. Il servizio di Open DNS di Google, infatti, continuava a dare accesso a contenuti già inibiti dalla piattaforma Piracy Shield.


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Il Tribunale ha stabilito che la società, essendo sottoposta alla disciplina del Regolamento europeo sui servizi digitali, può essere destinataria «di provvedimenti adottati in via d’urgenza al fine di contrastare attività illecite svolte dai destinatari dei servizi, laddove il servizio prestato contribuisca causalmente alla violazione del diritto altrui».

Viene quindi ribadito, come già fatto nell’ordinanza di dicembre contro Cloudflare, che nel momento in cui l’AgCom accerta che determinati contenuti violano il diritto d’autore, qualsiasi servizio che contribuisca alla diffusione degli stessi deve conformarsi alle decisioni dell’Autorità. «Nell’ordinare di eseguire i blocchi, con una puntuale ricostruzione della normativa, il Giudice ha quindi confermato il valore delle istruttorie dell’AgCom dando ancora una volta legittimità a un impianto a tutela del copyright unico al mondo», ha aggiunto ancora Capitanio.

Il provvedimento è stato emanato inaudita altera parte, ossia senza bisogno di sentire Google. In ogni caso, il commissario AgCom ha sottolineato che il procedimento andrà confermato con una udienza dove il colosso statunitense potrà portare elementi a difesa del suo comportamento.

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