Pioli Milan, Sacchi lo DIFENDE: «Lui è una persona seria! Mi sono meravigliato molto per questa cosa» | OneFootball

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Milannews24

·17 maggio 2024

Pioli Milan, Sacchi lo DIFENDE: «Lui è una persona seria! Mi sono meravigliato molto per questa cosa»

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Arrigo Sacchi, intervistato da Calcionews24 verso Torino Milan, ha parlato così di Stefano Pioli. Le sue dichiarazioni

Intervistato in esclusiva da Calcionews24 alla vigilia di Torino Milan, Arrigo Sacchi ha toccato diversi temi d’attualità che riguardano i rossoneri.

Buongiorno Arrigo, iniziamo subito dal Milan di Pioli. Oggi in conferenza hanno chiesto al tecnico rossonero che squadra vedremo nelle prossime due partite. Lei che idea custodisce a riguardo? Pioli riuscirà a mantenere viva l’attenzione pur in assenza di obiettivi concreti da raggiungere?«Se sono dei professionisti non dovranno essere svogliati. Credo che i soldi naturalmente arrivino lo stesso ai giocatori, quindi è una questione di sensibilità e di professionalità».


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Se, ragionando per assurdo, fosse oggi l’allenatore del Milan, cosa direbbe al gruppo prima delle prossime due sfide?

«Beh…gli chiederei di fare quello che è il loro dovere».

Rimanendo sempre sulla figura di Stefano Pioli, negli scorsi giorni l’allenatore del Milan è stato bersagliato di critiche per il suo operato. Qual è il suo pensiero a riguardo? Il rischio è che si dimentichi quanto di buono fatto in precedenza…

«Pioli per prima cosa è una persona seria, che si è impegnata molto. Ha fatto anche dei passi in avanti. Io mi sono meravigliato molto dalla quantità di giocatori stranieri che sono arrivati contemporaneamente. E non so se per tutti c’è stato il benestare di Pioli. Se c’è stato bene, altrimenti…».

Nell’arco della sua carriera si è mai trovato in una situazione analoga a quella attuale di Pioli? Quando è arrivato al Milan c’era chi la chiamava ‘Il signor nessuno’, poi ha trasformato le critiche in complimenti..

«No, io non sono mai stato esonerato in una ventina d’anni. Non sono mai retrocesso e ho vinto dei campionati. Però, ovunque andavo, in relazione alle loro possibilità, ero io che dicevo i giocatori da tenere e quelli da mandare via».

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