Calcio e Finanza
·8 gennaio 2023
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·8 gennaio 2023
Il Public Investment Fund dell’Arabia Saudita guarda oltre il calcio e – secondo quanto riportato da Front Office Sports – sarebbe un candidato autorevole come offerente per la WWE, se la società fosse messa in vendita. La WWE (World Wrestling Entertainment) è un’azienda statunitense di intrattenimento che si occupa principalmente di wrestling, oltre a film, musica, videogiochi e merchandising. È quotata in Borsa al New York Stock Exchange di New York.
PIF controlla circa 620 miliardi di dollari in asset, tra cui il Newcastle United, club che milita nella Premier League inglese. La società di intrattenimento sportivo di Vince McMahon potrebbe essere il prossimo passo nell’espansione sportiva globale del fondo sovrano saudita. Del resto, la WWE vanta già una lunga storia con l’Arabia Saudita, dove negli ultimi anni ha ospitato i suoi eventi Crown Jewel, WWE Live e Greatest Royal Rumble. La WWE ha un accordo di 10 anni per organizzare due eventi live all’anno nel Regno.
«Nello stesso modo in cui hanno creato LIV (un tour di golf finanziato da PIF, ndr), c’è un rubinetto illimitato di dollari lì. I sauditi sono già una parte importante della redditività dell’azienda solo su quei due eventi. Stanno cercando di essere rilevanti nel mondo dello spettacolo», ha commentato l’analista di LightShed Partners Brandon Ross a Front Office Sports.
Come detto, si tratterebbe di un’ulteriore espansione nel mondo dello sport. PIF è il proprietario di maggioranza del Newcastle dal 2021 e l’anno scorso ha speso almeno 2 miliardi di dollari per finanziare la sfida globale del LIV Golf al PGA Tour.
Se PIF dovesse entrare in gioco come possibile acquirente della WWE, si solleveranno nuovamente accuse di sportwashing per l’Arabia Saudita, in relazione alla sua storia di violazioni dei diritti umani e trattamento delle donne nel Paese. L’omicidio del giornalista dissidente saudita Jamal Khashoggi nel 2018 ha acceso ancora di più i riflettori sui problemi in tal senso.
Non solo. I sauditi potrebbero dover affrontare altri ostacoli qualora volessero arrivare alla WWE. In particolare, c’è da chiedersi se i media statunitensi vogliano essere partner di PIF. Le voci di una possibile vendita della società sono filtrate da quando lo storico boss Vince McMahon si è dimesso questa estate a seguito di uno scandalo legato a delle molestie sessuali.
McMahon, azionista di controllo della società, ha scosso Wall Street di recente affermando che il suo ritorno era necessario mentre la società esplora «alternative strategiche» e dà il via ai negoziati sui diritti televisivi. «La WWE sta entrando in un momento critico della sua storia con le imminenti negoziazioni sui diritti tv che coincidono con l’aumento della domanda a livello di settore di contenuti di qualità ed eventi dal vivo e con più aziende che cercano di possedere la proprietà intellettuale sulle loro piattaforme», ha affermato McMahon.
«L’unico modo per la WWE di sfruttare appieno questa opportunità è che io torni come presidente esecutivo e supporti il team di gestione nelle negoziazioni per i nostri diritti tv e lo combini con una revisione delle alternative strategiche. Il mio ritorno consentirà alla WWE, così come a qualsiasi controparte, di impegnarsi in questi processi sapendo che avranno il supporto dell’azionista di controllo», ha concluso.