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Alessandro De Felice·22 agosto 2024
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Alessandro De Felice·22 agosto 2024
Paulo Dybala è sempre più vicino all’Arabia Saudita. Sono ore caldissime per il passaggio all’Al-Qadsiah della Joya, che ha accettato l’offerta per un triennale da 75 milioni totali da parte del club saudita.
A pochi giorni dalla chiusura della finestra estiva, il mercato saudita non ha regalato gli stessi colpi della scorsa estate. Il colpo più importante è stato Moussa Diaby dall’Aston Villa all’Ittihad per 60 milioni di euro, mentre alle sue spalle ci sono Ezequiel Fernandez e Bento, rispettivamente all’Al-Qadsiah per 18,70 milioni e Al-Nassr per 18 milioni.
Quest’anno, le squadre saudite non hanno dominato il calciomercato. Se l’anno scorso l’Arabia Saudita aveva fatto scalpore con contratti milionari e offerte a grandi giocatori europei, questa volta la situazione è cambiata: non ci sono stati trasferimenti di grandi nomi né il previsto esodo di massa, nonostante i club abbiano mantenuto la loro forza economica. La Saudi Pro League ha introdotto una nuova regola che tutela i giocatori locali, influenzando inevitabilmente il mercato in questa sessione estiva.
Il motivo è legato all’aggiornamento del regolamento, che ha influenzato il modo in cui le squadre operano sul mercato: rose più ridotte e una nuova regola stringente sui giocatori locali.
Innanzitutto, la lega ha stabilito che ogni squadra può avere un massimo di dieci giocatori stranieri in rosa, aumentando il limite di due unità rispetto alla stagione precedente.
Tuttavia, questi nuovi slot sono stati limitati da un’altra regola, ancora più significativa: per favorire lo sviluppo dei giocatori locali e garantirne la presenza in campionato, ogni club in Arabia Saudita deve includere almeno 11 giocatori sauditi nella propria rosa.
Di conseguenza, quasi metà della rosa (che ora può contare su un massimo di 25 giocatori, rispetto ai 30 dell’anno scorso) dovrà essere composta da giocatori sauditi. Questo cambiamento è stato introdotto per promuovere i giovani talenti locali, evitando che le squadre (soprattutto le quattro più importanti della lega) fossero composte esclusivamente da stranieri.
In questo modo, almeno 11 posti saranno riservati ai giocatori sauditi, il che ha portato le squadre a ridurre le attività di mercato: con rose più corte e queste nuove restrizioni, c’è stato meno spazio per gli investimenti significativi che avevano caratterizzato l’estate precedente, anche se la Saudi Pro League non ha chiuso le porte all’arrivo dei migliori calciatori d’Europa.
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