Perché è improbabile (se non impossibile) il ritorno di Messi a Barcellona | OneFootball

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·6 giugno 2022

Perché è improbabile (se non impossibile) il ritorno di Messi a Barcellona

Immagine dell'articolo:Perché è improbabile (se non impossibile) il ritorno di Messi a Barcellona

Il sorriso sul volto non è più stato lo stesso, il rendimento in campo neanche. Che Messi non abbia vissuto la sua miglior stagione in carriera al Paris Saint Germain e chiaro e gli appena undici gol realizzati (cinque in Champions e solo sei in Ligue 1) sono lì a testimoniarlo. La vittoria del campionato non può bastare a una squadra costruita con grandi campioni e soprattutto centinaia di milioni e il fallimento europeo ha messo qualche dubbio.

Leo non è mai stato veramente felice a Parigi. O meglio non lo è mai stato come a Barcellona, dove è diventato il migliore al mondo e dove non ha mai veramente nascosto il desiderio di voler tornare dopo il commosso addio al Camp Nou dell’agosto scorso.


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Di impossibile nel calciomercato non c’è mai nulla, ma di improbabile qualcosa sì. Il ritorno di Leo a Barcellona rientra in questi casi. Ma ci sono alcuni ostacoli. Insormontabili probabilmente. Innanzitutto il suo contratto: Messi a Parigi guadagna 30 milioni di euro netti, cifra che può salire a 40 nei prossimi due anni grazie a una sorta di “bonus fedeltà”. Quella fedeltà che ha vacillato ma che non è comunque in discussione. Il contratto che la Pulce ha con il Psg è inavvicinabile per chiunque, infatti nessuno – tantomeno il Barça del momento – può arrivare a quelle cifre che Nasser Al-Khelaifi ha messo sul piatto un anno fa.

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Il mondiale in Qatar

Il proprietario del Paris è il secondo grande intoppo per la partenza di Messi. Un intoppo di nazionalità e commerciale. La Pulce è quasi “obbligato” a giocare questo Mondiale in Qatar – patria di Al-Khelaifi - con la maglia del Psg “sotto” alla camiseta albiceleste dell’Argentina. Troppi gli interessi commerciali e di marketing in ballo per far sì che questo non accada. Anche perchè Leo è pronto a giocarsi l'ultima finale di un Campionato del Mondo in carriera.

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La voglia di rivincita

Infine la motivazione personale, quella di Leo. Perché Messi non può accettare che la sua prima stagione lontano da Barcellona sia stata fallimentare e non vuole lasciare dopo appena un anno. Il senso di rivalsa e di rivincita che anima la Pulce, insomma. Quel desiderio di tornare a essere, anche a 35 anni, nuovamente il numero uno al mondo e confermarsi al top allontanando quelle voci che lo dipingono come un giocatore “normale” lontano da Barcellona.

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