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·12 febbraio 2025
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Pastorello, durante la presentazione del Pepito day, ha rilasciato un’intervista esclusiva dove ha parlato di molti suoi assistiti e del rapporto che aveva con Giuseppe Rossi.
In occasione della presentazione del Pepito day, ovvero l’ultima partita nel calcio giocato di Giuseppe Rossi che si terrà il 22 marzo al Franchi, il suo ex agente Federico Pastorello ha rilasciato un’intervista esclusiva. Pastorello ha parlato di alcuni dei suoi assistiti, ovvero i difensori dell’Inter De Vrij e Acerbi, il portiere del Napoli Meret, il neo acquisto del Cagliari Coman e l’ex centrocampista della Juventus Arthur. L’agente si è anche espresso sul suo rapporto con il Pepito Rossi.
Rapporto con il Pepito Rossi
“Abbiamo iniziato a seguire Giuseppe con mio fratello Andrea quando aveva 15 anni e l’abbiamo accompagnato nella sua carriera straordinaria e purtroppo bloccata dai terribili infortuni. Avrebbe potuto lasciare ancor di più nel cuore dei tifosi la dimostrazione del suo grande talento. Oggi abbiamo presentato l’evento ed esserci era un obbligo. Siamo felici e orgogliosi. Perché Firenze? Paradossalmente ha passato più tempo in Spagna, ma quando è venuto qui è stato accolto in maniera incredibile: Firenze è stata sempre molto attenta al talento, ricordiamo tutti i grandi giocatori che sono passati. E tra questi c’è Giuseppe. C’è un legame tra il talento e la città, l’evento è nato in maniera quasi naturale verso Firenze, non abbiamo avuto dubbi”.
Acerbi e De Vrij sono entrambi in scadenza con l’Inter. “Sono due calciatori straordinari che giocano nello stesso ruolo. L’Inter dovrà fare delle valutazioni, entrambi hanno un’opzione di rinnovo a scelta e discrezione della società. Mi risulta che comunque all’Inter siano molto contento dell’andamento di entrambi. Francesco è stato assente due mesi e mezzo ma si è visto al rientro che non ha perso lo smalto. Stefan ha fatto dieci partite una più bella dell’altra, si è confermato di alto livello. C’è anche una questione di età e di nuova politica societaria indirizzata agli investimenti sui giovani. Però è vero anche che i tifosi vogliono vincere campionati e coppe e per quelli servono i campioni, come sono loro due. C’è tempo comunque, penso che una decisione sarà presa a fine aprile”.
A che punto siete con il rinnovo di Meret? “Chi conosce Alex sa che è da sempre un portiere completo e considerato uno dei più tecnici d’Europa. A Napoli a volte qualcuno lo ha criticato eccessivamente, ma lui è molto forte mentalmente che fa del lavoro e della costanza la sua forza. Ora è alla sesta stagione a Napoli, facendo tanti anni in Champions e vincendo uno Scudetto. Forse è stato in discussione per alcuni frangenti e per alcuni tifosi: rispettiamo, a volte c’è chi prende delle fisse però. Alex migliora di anno in anno e sarà sempre così. Per il rinnovo c’è un dialogo aperto, sincero e diretto con la società: c’è la volontà del giocatore di rinnovare, idem per il club. Di mezzo ci sono poi discorsi economici e di trattativa vera e propria. Abbiamo un appuntamento a fine mese e credo si arrivi a una soluzione per l’accordo. Siamo ottimisti, poi ci vuole sempre di essere in due. Ma oggi la distanza è talmente poco che credo si possa arrivare alla fumata bianca”.
Sempre restando sui portieri, Radu è andato al Venezia. Ci spiega com’è andata? “È stato tutto un po’ incredibile, ci eravamo visti di venerdì prima della fine del mercato e avevo provato a muovere mari e monti. C’era una trattativa con l’Al Shabab del direttore Nedved, poi però non è andata in porto, hanno fatto altri tipi di scelte. Sembravano chiuse tutte le porte, ci eravamo detti di vedere cosa succedeva poi nel weekend. E, purtroppo perché non è mai bello prendere vantaggio da un infortunio altrui, in effetti si fecero male quattro portieri in quei giorni. Ad Andrei poi è dispiaciuto ancor di più perché con Stankovic si conoscono bene e purtroppo si è fatto male. Comunque un portiere l’avrebbero preso, quindi meglio che sia stato Radu”.
Coman ha avuto un impatto devastante con la Serie A. “Anche lì una bella coincidenza. Ricevo un messaggio dal ds del Cagliari, Bonato, che cercava una punta. Gli ho detto che un centravanti a quel punto era impossibile, allora mi dice di un esterno. E proprio un giorno e mezzo prima, per via di due infortuni ai difensori titolari, Coman era stato escluso dalla lista per il campionato del Qatar in favore di altri. Allora mi ha detto che l’avrebbero preso subito. L’Al Gharafa non voleva lasciarlo andare, ci sono comunque le coppe, ma abbiamo insistito molto. E il ct rumeno Lucescu ha dato una grossa mano: ha chiamato l’allenatore dei qatarioti facendo capire che era un problema anche per la Nazionale se non avesse giocato abbastanza. Giulini ha fatto un grosso sforzo finanziario per averlo questi 5 mesi. Non avevo dubbi avrebbe fatto bene in Italia, ma così tanto da subito forse…”.
C’è possibilità che venga acquistato a titolo definitivo? “Per ora è un prestito secco. Il Cagliari aveva provato a ottenere un diritto di riscatto ma i tempi erano brevi e si rischiava di creare situazioni che potevano far saltare tutto. Non c’erano nemmeno i tempi tecnici”.
Arthur sembrava dover tornare in Brasile, al Santos, alla fine è andato al Girona in Spagna. “Il Santos era nato su espressa richiesta di Neymar: ha creato lui di fatto la trattativa. Ed eravamo praticamente già là. Rimaneva solo una tematica legata alla situazione fiscale di Arthur in Italia che poteva creare problemi, in quanto loro giocano da gennaio a dicembre e fino a fine 2025 lo volevano. Poi il Girona è venuto a giocare a Milano, ho incontrato il direttore a cena e lì si è sbloccata. L’allenatore era deciso a volerlo, Arthur conosce già la Spagna: era la situazione last minute migliore. Sono contentissimo, infatti: non ho dubbi che farà bene”.
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