Pepe Reina: «Strafelice di essere tornato in Italia. COMO non è Napoli, ma si sta bene. Secondo portiere? Non è detto… Vi racconto il mio rapporto con FABREGAS» | OneFootball

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·25 luglio 2024

Pepe Reina: «Strafelice di essere tornato in Italia. COMO non è Napoli, ma si sta bene. Secondo portiere? Non è detto… Vi racconto il mio rapporto con FABREGAS»

Immagine dell'articolo:Pepe Reina: «Strafelice di essere tornato in Italia. COMO non è Napoli, ma si sta bene. Secondo portiere? Non è detto… Vi racconto il mio rapporto con FABREGAS»

Le parole di Pepe Reina, che a 42 si rimette in gioco in Serie A con il Como: «Secondo portiere? Non è detto»

A 42 anni Pepe Reina è tornato in Italia, pronto a lanciarsi in una nuova avventura. Farà il secondo al Como e ha idee chiare, espresse in un’intervista a La Gazzetta dello Sport.

TWITTA IN NAPOLETANO – «Ho un sacco di amici napoletani, ogni tanto scappa qualcosa…».


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LA FAMIGLIA – «Sono strafelici di ritornare in Italia, un Paese dove siamo stati benissimo ovunque, a Napoli, Milano e Roma. Per loro è sempre una gioia tornare qui».

LA NUOVA SISTEMAZIONE – «Poche cose sono come il mare di Napoli, a prescindere. Napoli è un segno importante nella nostra vita, qualcosa di speciale. Comunque, per comodità — le scuole, il calcio dei bambini — si andrà a vivere a San Siro, nella zona che conoscevo quando ero al Milan. Siamo stati fortunati a trovare la casa in fretta».

LE PAROLE DI FABREGAS PER CONVINCERLO – «Eh bastava poco, quasi quasi l’ho dovuto convincere io… (ride). Scherzi a parte, mi ha illustrato il progetto. Se lo senti parlare di Como spesso fa riferimento a una famiglia. E così me l’ha trasmesso. E poi che è una società che vuole crescere, ambiziosa. Che col passare degli anni sicuramente diventerà una squadra modello in Europa. Questo è l’obiettivo. E noi che abbiamo tanta esperienza, che abbiamo vissuto e visto tante cose, siamo a disposizione per dare una grande mano. Con Cesc c’è un rapporto speciale. Siamo stati 14 anni insieme in nazionale. Ci conosciamo alla perfezione. Tra noi c’è confidenza, fiducia, trasparenza, tante cose che rendono tutto più facile. C’è stato un dialogo sincero, onesto, sapendo che lui non mi direbbe mai una bugia e nemmeno io a lui».

FARA’ IL SECONDO PORTIERE – «Ho detto che vengo a dare una mano, in qualsiasi modo. Sicuramente prenderanno un altro portiere per iniziare con lui, però nel calcio ne ho viste tante… Se non sarò io, chiunque giocherà dovrà essere a un grandissimo livello, perché io non mi lamenterò, ma lavorerò più duramente per avere il mio spazio».

UNA SUPER DIFESA – «Direi che qui alla fine si vuole fare una grandissima squadra con una rosa fortissima, in tutti i ruoli. Al di là della qualità, i nomi sono quelli. Ci sarà più esperienza di prima, ma si deve lavorare forte al di là di come ti chiami. Il mister in questo è stato sempre chiaro: gioca chi merita e chi sta meglio».

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