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Lorenzo Mantelli·26 febbraio 2022
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Lorenzo Mantelli·26 febbraio 2022
La guerra in Ucraina ha inevitabilmente animato anche le dichiarazioni degli allenatori alla vigilia degli impegni di club.
Da Guardiola ad Ancelotti, tanti tecnici si sono soffermati sul drammatico momento che sta vivendo l’Europa e sulle conseguenze che inevitabilmente coinvolgono anche alcuni protagonisti del calcio giocato.
C’è stato, però, spazio anche per i temi di campo, con le recriminazioni di Conte e le aspettative di Allegri. Ecco le parole dei mister.
Tra i più esposti sul fronte dell’attacco russo c’è stato sicuramente Pep Guardiola, mai banale nei suoi interventi extra-calcio.
Il tecnico del Manchester City ha mostrato ancora una volta la sua vicinanza a Oleksandr Zinchenko e alla sua partecipazione a una manifestazione per il proprio Paese.
Lo stesso tipo di convolgimento mostrato da Carlo Ancelotti nel parlare delle preoccupazioni e dello stato d’animo col quale sta trascorrendo queste ore il portiere ucraino del Real Madrid Andriy Lunin.
Da parte di Ancelotti non sono mancate parole di condanna per la guerra appena esplosa in Europa.
Le ripercussioni del conflitto hanno immediatamente provocato lo spostamento della finale di Champions League da San Pietroburgo a Parigi.
Una circostanza disgraziata che, tuttavia, viene considerata un’opportunità e una motivazione extra da parte dell’allenatore del Paris Saint-Germain Mauricio Pochettino.
Sulla scelta dell’Uefa di togliere alla Russia l’organizzazione della più importante competizione europea è arrivato anche il sostegno di Julian Nagelsmann.
L’allenatore del Bayern Monaco ha elogiato la rapidità con la quale l’Uefa ha agito, senza nascondere lo choc per i fatti di questi giorni.
Tornando al campo, Antonio Conte è tornato a parlare ai giornalisti per ridimensionare le parole utilizzate dopo la sconfitta col Burnley.
Parlando a cuore aperto, il tecnico leccese ha dato l’unica interpretazione possibile del suo sfogo: non essere, parole sue, abituato a perdere così spesso.
Malgrado una lotta scudetto più aperta che mai, con Inter e Milan che procedono al rallentatore, Max Allegri continua a tirarsi fuori dal discorso scudetto.
Ma azzarda la sua quota per la conquista di questo campionato.
In casa Chelsea a tenere banco sono sempre le difficoltà di Romelu Lukaku. Ancora una volta, Tomas Tuchel ha provato a gettare acqua sul fuoco, giustificando la scelta di tenere il belga in panchina per 90 minuti col Lilla.
Non negando, tuttavia, come il ruolo di Lukaku in questo Chelsea non sia esattamente di primo piano.
Infine, spazio al dentro o fuori di Ralf Rangnick, che alla vigilia dell’impegno col Watford ha rilanciato l’imperativo della vittoria per il Manchester United.
Unico risultato possibile per rimanere agganciati al treno Champions.