Calcionews24
·23 agosto 2024
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Arrigo Sacchi è stato l’allenatore del Milan che ha cambiato il calcio negli anni ’80 e per arrivare in rossonero si è messo in mostra in Serie B con il Parma. La seconda giornata vede i suoi due club di fronte al Tardini e La Gazzetta dello Sport gli ha chiesto un parere.
IL DEBUTTO DEL PARMA – «L’ho visto nella prima di campionato, quando ha pareggiato contro la Fiorentina, e mi ha fatto un’ottima impressione. Ha sbagliato tanti gol, è vero, ma ha dominato il campo e probabilmente avrebbe meritato la vittoria. Contro il Milan sarà un altro esame, dovrà avere la forza di ripetersi: io penso che ne abbia le possibilità».
COSA PIACE DEGLI EMILIANI – «La prima cosa: è una squadra formata da giovani. Si punta sulla freschezza, sull’entusiasmo. La seconda cosa: è una squadra che pressa, che aggredisce, che cerca di non far giocare l’avversario. La terza cosa: i singoli hanno talento e questo talento lo mettono a disposizione del collettivo».
PECCHIA – «L’ho seguito nella passata stagione in Serie B. E’ stato bravissimo, ha dominato il campionato e ha mostrato un gioco piacevole. Sono contento che abbia sposato la filosofia dei giovani e adesso sono curioso di vederlo all’opera in Serie A, contro avversari decisamente più importanti. In generale mi sembra che sia un allenatore che ha un progetto chiaro e cerca di trasmettere ai suoi giocatori le conoscenze per metterlo in pratica».
IL MILAN – «Fonseca sta lavorando per assemblare i giocatori e formare una squadra. E’ un’operazione che richiede tempo e il pubblico deve avere pazienza. L’obiettivo del Milan dev’essere avere un collettivo nel quale tutti e undici, nessuno escluso, partecipano alla fase offensiva e difensiva. Conta il progetto, gli interpreti vengono dopo».