Inter News 24
·7 agosto 2025
Parla Lukaku, l’ex Inter si racconta e lancia il Napoli: «Con Conte per diventare il migliore»

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·7 agosto 2025
Dalle pagine della Gazzetta dello Sport, Romelu Lukaku si apre in un’intervista intensa, che tocca Napoli, il passato all’Inter e la voglia di tornare al top sotto la guida del suo mentore Antonio Conte. L’attaccante belga, oggi al Napoli campione d’Italia, non nasconde la sua voglia di rivincita e la profonda connessione con l’ex tecnico nerazzurro.
«Io e Conte abbiamo la stessa mentalità. Solo con il lavoro si migliora. Antonio ha un’idea calcistica che si adatta perfettamente alle mie caratteristiche. Quando sono a casa, cerco di apprendere i concetti che lui vuole: è il mio padre calcistico, come lo sono stati Martinez, Koeman e Jacobs. Mi stimola ogni giorno a essere il più forte».
Lukaku guarda avanti, ma non dimentica il passato. «Quando sono arrivato in Italia guardavo più a me stesso. Oggi sono più altruista, lo dimostrano i numeri: 14 gol e 10 assist sono un buon bottino, ma io voglio sempre alzare l’asticella. Non si può arrivare alla perfezione, ma bisogna provarci».
Il capitolo Inter, però, non è chiuso del tutto. «La finale di Champions persa nel 2023 l’ho vissuta molto male per un anno. Non ho potuto dire la mia, ho lasciato parlare la gente, ma non sono uno che ama passare per la stampa e attaccare. Preferisco reagire in campo. La verità? La so io, ma certe cose preferisco tenerle per me. Non voglio più polemiche».
Nel presente, c’è solo il Napoli. «Qui volevo dimostrare quanto valgo, la gente aveva dubbi ma io ero convinto che avremmo fatto qualcosa di speciale. Vincere lo Scudetto è stato bellissimo, non perché l’abbiamo fatto davanti all’Inter, ma per come abbiamo lottato. Le ultime tre settimane sono state un’altalena di emozioni. Ma proprio per questo la vittoria è stata più bella».
Infine, un pensiero ai grandi del calcio. «Benzema è il mio modello: ha vinto il Pallone d’Oro dopo i 32 anni. Anche io voglio continuare a migliorare. Messi, Ronaldo, Lewandowski, Ibra sono leggende, ma la mentalità fa la differenza. Lo dice anche LeBron James».
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