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·2 agosto 2025
Paris Saint-Germain, Hakimi a rischio processo per stupro: rischia fino a 15 anni

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Il caso Hakimi: la Procura di Nanterre chiede il processo per presunto stupro Achraf Hakimi, noto terzino marocchino oggi in forza al Paris Saint-Germain e già protagonista in Serie A con la maglia dell’Inter, è al centro di una vicenda giudiziaria estremamente delicata.
La Procura di Nanterre, sobborgo parigino, ha chiesto che il calciatore venga rinviato a giudizio con l’accusa di stupro, reato che in Francia può comportare una pena fino a 15 anni di reclusione.
Secondo il sistema giudiziario francese, la richiesta della Procura non comporta automaticamente il rinvio a giudizio: la decisione definitiva spetta ora al giudice istruttore, che valuterà se gli elementi raccolti siano sufficienti per il passaggio del caso a un tribunale penale.
L’episodio risale al 25 febbraio 2023, quando Hakimi avrebbe fatto recapitare un taxi alla giovane che l’accusa, portandola presso la sua abitazione a Boulogne-Billancourt, alle porte di Parigi. All’epoca, la moglie e i figli del calciatore erano fuori città.
La ragazza, secondo la ricostruzione fornita agli inquirenti, avrebbe conosciuto Hakimi tramite Instagram nel gennaio dello stesso anno. Nonostante non abbia sporto formale denuncia, la Procura ha comunque deciso di procedere d’ufficio, ritenendo gli elementi raccolti sufficienti per ipotizzare il reato.
La donna ha riferito di essere stata baciata contro la sua volontà e di aver subito avances sessuali non consensuali, culminate — secondo quanto dichiarato alla polizia — in un atto di violenza sessuale. Sarebbe riuscita a divincolarsi solo per inviare un messaggio a un’amica, che si è precipitata a prenderla.
L’avvocata di Hakimi, Fanny Colin, ha definito la richiesta della Procura “incomprensibile e insensata” alla luce delle prove agli atti. Ha inoltre precisato che, qualora il giudice decida di procedere con il rinvio a giudizio, la difesa ricorrerà a tutti gli strumenti legali disponibili.
Di segno opposto le parole dell’avvocata della ragazza, Rachel-Flore Pardo, che ha parlato a Le Parisien di “immenso sollievo” per la decisione della Procura: un primo riconoscimento formale di quanto sostenuto dalla sua assistita.
Nel corso dei mesi successivi all’apertura del caso, Hakimi ha sempre negato ogni responsabilità, sostenendo pubblicamente di essere vittima di un tentativo di ricatto. In un’intervista rilasciata mesi dopo, aveva dichiarato:
“Quando hai successo e tutto ti va per il meglio, diventi un bersaglio facile. Hanno cercato di ricattarmi, per questo è stata presentata denuncia. Ma la giustizia ha gestito tutto con equilibrio.”
La posizione del club e i possibili scenari Il Paris Saint-Germain ha mantenuto una posizione prudente e riservata sin dall’inizio della vicenda, preferendo non rilasciare commenti ufficiali fino alla conclusione dell’iter giudiziario. Tuttavia, un eventuale rinvio a giudizio potrebbe avere ricadute significative sul rapporto tra il club e il giocatore, sia sotto il profilo sportivo sia d’immagine.
Se il giudice istruttore accoglierà la richiesta della Procura, Hakimi dovrà affrontare un processo penale nel corso dei prossimi mesi, con tutte le implicazioni che ciò comporta.
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