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·2 novembre 2024
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In sala con il suo ultimo film, Parthenope, dedicato alla sua città, Paolo Sorrentino ama Napoli e il Napoli. Oggi ne ha parlato in un’intervista con La Gazzetta dello Sport.
NAPOLI – «Ci torno molto per lavoro, non per scelta. Ho come l’impressione che quando si torna in posti così importanti, si viva una strana connessione di estraniamento. Sono posti che conosci benissimo, ogni angolo rimanda a qualche ricordo. Ma allo stesso tempo sono posti che non appartengono più alla tua quotidianità. E il risultato è un misto di casa ed estraniamento dalla casa».
PARTHENOPE – «É sentimentale, molto romantico. E dato che mia mamma era innamorata di Gigi Riva, mi piace associarlo a lui».
LA FESTA SCUDETTO – «Scrivevo mentre stavamo andando molto bene in campionato, ma per scaramanzia non ho scritto la scena in cui il Napoli vinceva lo scudetto. L’avevo in mente, però quando è successo è bastato scendere in strada e cominciare a girare. Poi certo, la genialità dei napoletani mi ha sorpreso e ispirato…».
DE LAURENTIIS – «De Laurentiis è un imprenditore molto capace».
LA RIGIDITA’ DI CONTE HA CONQUISTATO NAPOLI – «La ragione è proprio questa. Mi sembra un uomo molto serio: non fa proclami, non va in scena. Nel calcio e nella politica, si va troppo in scena e si diventa poco credibili. Lui non ci va. Se dice una cosa è perché la pensa davvero, non perché deve provocare, alludere o far ridere. Questa serietà, in un mondo dove molti giocano a chi la spara più grossa, diventa determinante. Non è recitante, non finge. E questo suo modo di essere viene apprezzato e rispettato. É anti-cinematografico e per noi è una risorsa: non a caso siamo primi in classifica».
INTER VERA ANTAGONISTA – «Io temo sempre e solo la Juve: è sempre la più pericolosa, anche quando è a metà classifica. Non si sa come, ma poi riesce a risalire».
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