Inter News 24
·13 giugno 2025
Paola Ferrari distrugge Inzaghi: «Se uno ha certi valori…»

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·13 giugno 2025
Paola Ferrari, ex conduttrice della Domenica Sportiva, si è concessa in una lunga intervista a Mow in cui ha parlato anche di Nazionale e dell’ex tecnico dell’Inter Simone Inzaghi.
NAZIONALE – «Vedere la Nazionale ridotta in questo modo mi dà un grande dolore, ma è anche un’offesa, come italiana, ai tanti valori che per me sono fondamentali nello sport.Gravina, che è stato tanto messo alla gogna, nel momento in cui chiamò Spalletti fece la scelta migliore possibile. Spalletti arrivava da un trionfo con il Napoli, e quindi si pensava che potesse fare bene. Io sono sempre stata molto critica. Durante l’ultimo Europeo ho coniato quella frase, che vedo essere diventata virale: ‘Sembrava un film horror di Dario Argento’. Il punto è che non tutti i matrimoni funzionano. Puoi mettere insieme due persone straordinarie, bellissime, ma l’unione può comunque non funzionare. È quello che è successo con Spalletti. L’errore grave di Gravina è stato non accorgersene subito, perché lo aveva capito tutta l’Italia. Abbiamo disputato un Europeo in modo vergognoso, siamo usciti in modo vergognoso, e già lì si capiva che mancavano i valori giusti nei giocatori: non c’era voglia».
INZAGHI – «Ha fatto una scelta visibile, deve avere le spalle larghe – le parole della 65enne giornalista della Rai – è stato criticato, è una scelta che in Italia raramente viene perdonata, soprattutto dagli interisti. Ma se uno ha certi valori, va in Arabia per 25 milioni l’anno. Dipende da che valori hai. Non lo critico, ma deve sapere a cosa va incontro».
SAN SIRO – «Per me, anche solo pensare di demolire San Siro è come dire che vogliamo demolire il Colosseo. San Siro è uno dei monumenti più belli che abbiamo. Ho visto tutti gli stadi del mondo: nessuno ti dà la visibilità e l’emozione di San Siro. Può essere ristrutturato, certo. Ha spazi sotto. Puoi fare infrastrutture nuove, ma abbatterlo è follia pura. Il business dietro agli stadi è nei terreni, non nel calcio. Nessuno stadio ti dà l’emozione di San Siro. Chi vuole abbatterlo non ha capito cosa rappresenta per Milano e per l’Italia. È come dire che rifai la Scala. È una follia. Lo dico a Sala, a Marotta, a Cardinale: guai a toccarlo. Se lo toccano, io mi barrico lì».