Palermo, Pohjanpalo: “Mi è stata chiesta la Serie A. Play-off? Terzi o ottavi sarà la mentalità a fare differenza” | OneFootball

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·13 marzo 2025

Palermo, Pohjanpalo: “Mi è stata chiesta la Serie A. Play-off? Terzi o ottavi sarà la mentalità a fare differenza”

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Joel Pohjanpalo, poco dopo il suo arrivo a Palermo, si è preso la scena confezionando giocate di livello e mettendo a segno gol pesantissimi. Nell’ultima intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, si è raccontato a tutto tondo. Riprendiamo le sue parole da ilovepalermocalcio.com:

Palermo ultima corsa? – “Avrò 34 anni quando scadrà il contratto, mi immagino in Serie A, il club ci vuole arrivare il prima possibile e la chiarezza con cui me l’ha detto mi ha conquistato, in genere in Italia si tende a nascondere gli obiettivi“.


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Esperienze passate contro la Cremo – “All’andata ero infortunato, al ritorno ho fatto un assist. Venerdì ritroverò un altro amico come Johnsen, sarà una bella sfida. Dobbiamo vincere, ma non deve essere un’ossessione“.

Vivere al sud – “Mia moglie è felicissima. Vivere in quest’isola è da sogno e se la famiglia sta bene tutto si riflette sul tuo lavoro. Mi è sempre piaciuto stare in città, vicino alla gente. Mi piace questo legame, qualcosa che si è perso nel calcio. Se le cose vanno male non mi nascondo“.

Andamento – “A differenza della Serie A, in Serie B è più importante non perdere. A volte se non puoi vincere meglio un punto. Più in alto arriviamo meglio è. Però i playoff sono un altro torneo e si giocano con la testa. A Venezia, anche se avvantaggiati dal terzo posto, potevamo essere condizionati dall’aver fallito la promozione diretta, invece non ce n’è stato per nessuno. Tutto è possibile, terzi o ottavi sarà la mentalità a fare la differenza”.

Stagione – “Non è facile arrivare a stagione in corso – ammette – le aspettative erano alte, ho cercato di fare del mio meglio. Spero di continuare così. Il mio obiettivo è segnare, anche perché si viene valutati per i numeri. Penso sempre alla doppia cifra a inizio stagione. A campionato in corso è diverso“.

Barbera – “Ci ho pensato. Ottenere una standing ovation da avversario è l’emozione più bella per chi fa qualsiasi sport. È qualcosa di sano che va al di là della rivalità e Palermo me l’ha trasmesso“.

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