PianetaSerieB
·9 maggio 2025
Palermo, Dionisi: “Dobbiamo trasformare i fischi in stimoli. Vasic? A fine partita era emozionato in negativo”

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·9 maggio 2025
Il Palermo di Alessio Dionisi trova i tre punti nella delicatissima sfida casalinga contro il Frosinone, imponendosi per 2-0. Eppure l’accoglienza del Barbera non è stata tra le migliori, visti i numerosi fischi che hanno accompagnato i rosanero al momento dell’ingresso sul terreno di gioco. Proteste che devono diventare uno stimolo per la squadra, come ha sottolineato lo stesso allenatore nel corso della conferenza stampa post partita, riportata dal sito livesicilia.it.
Ecco le sue parole
Sulla partita: “Grandissima partita della squadra, basta parlare dei singoli. Abbiamo raggiunto il risultato minimo, ora abbiamo delle possibilità per il massimo. Giochiamoci queste possibilità. Per la prima volta all’inizio del secondo tempo abbiamo fatto gol. Sono contento per quello che hanno ottenuto, attraverso questo abbiamo ancora delle possibilità. Dobbiamo essere sicuri di noi, oggi abbiamo fatto una grande partita. Diakité è uscito perché aveva i crampi“.
Su Vasic: “Questa è stata una grandissima risposta, non scontata, non meritata, ma dobbiamo accettarla. Dobbiamo trasformare questi fischi in qualcosa di positivo, ma non è semplice avere lucidità. Il resto non voglio approfondirlo, sono d’accordo con Carlo Osti soprattutto per l’episodio di Vasic. Non è la prima volta, mi dispiace, sono d’accordo con quanto ha detto il direttore sportivo. Se ho pensato di non farlo entrare? Gliel’ho chiesto se se la sentiva. Non posso non fare quello che è opportuno per la squadra. Vasic si allena sempre alla grande, ci serviva corsa in campo. Sono pronto a scommettere che farà il calciatore, se non si piega a questo e si abbatte. A fine partita era un po’ emozionato in negativo, i ragazzi gli sono vicino e le parole del ds lo confermano“.
Sui tifosi: “Non ho visto la foto, ho letto gli striscioni ma la foto non l’ho vista. Dispiace. Sono venuto bene o male nella foto? Mi dispiace quello che sta succedendo attorno alla squadra. Neanche i migliori piacciono a tutti, neanche i migliori sbagliano mai“.