PianetaSerieB
·21 novembre 2024
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Federico Di Francesco, attaccante esterno del Palermo, è intervenuto a Radio Serie A soffermandosi sulla tutt’altro che entusiasmante prima metà scarsa di stagione della compagine rosanero. Ecco quanto ripreso da Ilovepalermocalcio.it:
«Non siamo soddisfatti. Volevamo essere protagonisti, ma finora abbiamo raccolto meno di quanto meritavamo. Ora dobbiamo pensare solo alla prossima partita, che sarà importante per rilanciare le nostre ambizioni».
«Creiamo molto, ma realizziamo poco. Tutti, dagli attaccanti ai centrocampisti e ai difensori, dobbiamo lavorare per essere più incisivi».
«Non segno da marzo, e mi manca perché è la cosa più bella per un giocatore. Però penso sempre al bene della squadra: quest’anno mi sono dedicato di più agli assist e a creare occasioni per i compagni. Sto lavorando per sbloccarmi».
«Il calore dei tifosi palermitani è incredibile. Per le strade percepisci la passione e l’amore per questa maglia. È una responsabilità, ma anche un privilegio. Ovunque andiamo, troviamo tifosi pronti a sostenerci».
«Si percepisce la volontà del club di costruire qualcosa di grande. La Serie B è difficile, ma stiamo lavorando in una società ben strutturata e in continuo miglioramento. Il nuovo centro sportivo di Torretta è una risorsa preziosa, con strutture all’avanguardia in un paesaggio mozzafiato».
«Non ci nascondiamo: sappiamo che i tifosi vogliono la Serie A, e anche noi ci crediamo. Abbiamo perso terreno, ma siamo determinati a recuperarlo partita dopo partita».
«Papà è sempre stato un punto di riferimento per me. Mi ha insegnato valori importanti e, pur essendo un allenatore, non interferisce mai con il lavoro dei miei tecnici. Da bambino, quando lui giocava, mi portava a Trigoria, dove ho avuto la fortuna di vivere esperienze uniche con i figli di campioni come Cafù e Batistuta».
«Giocavo ovunque, anche in casa, e qualche disastro l’ho combinato (ride). Ma la passione per il calcio era troppo forte».
«Dispiace per Fabio Lucioni, è un grande professionista e gli auguro il meglio. Sono decisioni che appartengono alla società e non mi sento di entrare nel merito».
«Dionisi è molto preparato tatticamente e ha portato un metodo di lavoro che ci piace. Si è creato un buon feeling tra squadra e staff. È un tecnico con esperienza e i suoi risultati parlano per lui».