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·6 agosto 2025
Orsato: “Var Light? Non è un’astronave. Arbitri, guadagnatevi le partite”

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·6 agosto 2025
Le parole di Daniele Orsato, designatore della CAN C, al raduno arbitrale di Cascia
C’è aria di novità in Serie C. Come anticipato da Daniele Orsato, nuovo designatore della CAN C, a disposizione degli arbitri ci sarà il Video Football Support. Un’opportunità ma anche una sfida per i direttori di gara.
L’ex arbitro della sezione di Schio è tornato sull’argomento nella conferenza stampa in occasione del raduno di Cascia: “Grazie a Marani siamo in contatto diretto con la FIFA e con Collina, con noi c’è anche Massimiliano Irrati. Gli allenatori avranno la possibilità di segnalare all’arbitro episodi chiave tramite un badge. Se la segnalazione è corretta, l’arbitro controllerà il monitor e potrà cambiare decisione. È una sfida, ma è anche un gioco di squadra“.
Daniele Orsato ha spiegato anche l’obiettivo dell’introduzione di questo strumento: “Aiuterà i rapporti tra panchina e componente arbitrale. Non è un’astronave, ma è un computer con un operatore che dovrà portare avanti e indietro le immagini. Saranno gli allenatori a chiedere la revisione, verranno coinvolti come fossero ufficiali di gara. Non si dovranno più vedere scene di protesta, è una bella novità“.
Il nuovo designatore della CAN C ha dettato la linea per gli arbitri: “Voglio che si guadagnino le partite. Non saremo noi a regalargliele, se le devono prendere sul campo, con preparazione e coraggio. Io li alleno, e se sbagliano è colpa mia perchè significa che non li ho preparati abbastanza. Ma ho le spalle larghe, resisterò a ogni colpo“.
Secondo Orsato, la parola chiave sarà una: “Meritocrazia. La prima slide che ho mostrato ai ragazzi parla chiaro. Chi si comporta bene e arbitra bene farà le grandi partite. Chi no, non può nemmeno pensarci“.
Daniele Orsato (Getty)
Daniele Orsato è tornato indietro con la mente a quando decise di intraprendere la sua nuova vita: “Su un volo da Francoforte dissi a me stesso: ‘Oggi l’arbitro Orsato muore. Ora devo insegnare e aiutare gli altri ad arbitrare’. Il primo posto nella mia graduatoria delle emozioni va al fatto che posso farlo con Carbone e Giallatini, miei fratelli anche fuori dal campo. Quando smisi, dissi che mi sarebbe piaciuto insegnare. Ora so che designare è diverso, ma la vera forza è nella squadra che ho intorno“.
Infine un messaggio contro la violenza sugli arbitri, tema affrontato anche con la nuova legge che equipara i direttori di gara ai pubblici ufficiali: “Il problema non è in Serie A o in Serie B, ma nelle categorie regionali e provinciali. Lo dico spesso agli allenatori: pensate che quell’arbitro potrebbe essere vostro figlio. Cambierebbe tutto. Giù le mani dagli arbitri: lo sport è altro“.