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·24 marzo 2019

Olanda-Germania, ennesimo capitolo di una grande rivalità

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L’ultima volta che si sono affrontate in terra olandese è stato un trionfo Oranje; il tre a zero inflitto alla Germania si è poi rivelato fondamentale per il primo posto e il conseguente accesso alla fase finale della Nations League. Questa sera le due nazionali saranno, nuovamente, una contro l’altra per il match di qualificazione ai prossimi Europei. I ragazzi di Koeman, reduci dalla convincente vittoria con la Bielorussia, cercano il bis per indirizzare fin da subito il girone. Werner e compagni, invece, vogliono continuare il percorso di rinnovamento dopo la doppia delusione Mondiale-Nations League. In attesa di capire come andrà questo nuovo capitolo di una rivalità storica andiamo a ricordare due delle più grandi battaglie tra queste due nazionali.

Olanda-Germania 1974 e 1990

Nel 1974 la finale Mondiale vide i padroni di casa della Germania Ovest affrontare i Paesi Bassi; due modi di concepire il calcio completamente diverso. La concretezza contro il “calcio totale”, quello portato dalla nazionale olandese grazie a giocatori di enorme talento (Johan Cruijff su tutti) e a tattiche del tutto nuove per l’epoca come la marcatura a zona, l’inserimento negli spazi dei centrocampisti e l’applicazione del fuorigioco. Tecniche che, almeno all’inizio, sorpresero i tedeschi; alla lunga però la Germania Ovest ebbe la meglio e trionfò davanti al proprio pubblico.


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Nel 1990, quando i Mondiali si disputarono in Italia, la sfida Germania Ovest-Olanda capitò negli ottavi di finale. Risultato ed esito furono gli stessi della finale di sedici anni prima: 2-1 per i tedeschi che, alla fine, diventeranno campioni del Mondo. Per gli Oranje segnò Koeman, l’allenatore odierno di una nazionale alla costante ricerca di una vendetta, sportiva, sui rivali tedeschi.

I bomber olandesi della Bundesliga

Olanda e Germania non è solo rivalità; le due nazionali, infatti, hanno anche un profondo legame dovuto a calciatori Oranje che hanno fatto le fortune della Bundesliga. Da LippensMeijer a RobbenWeghorst passando per Dost e tanti altri. Andiamo a ricordarli.

Lippens e Meijer sono due giocatori giocatori del passato in grado di lasciare un segno indelebile in Bundesliga. Il primo ha diviso i suoi 92 goal tra Borussia Dortmund e Rot-Weiss Essen mentre il secondo ha fatto meno centri (39) ma ha lasciato comunque il segno grazie alle esperienze con Leverkusen ed Amburgo.

Tra coloro ancora in attività non possiamo non citare RobbenWeghorstHuntelaarBas Dost. Il primo, ai titoli di coda con il Bayern Monaco, si è fatto conoscere grazie all’esperienza con il PSV; due stagioni che gli hanno permesso di realizzare il grande salto tra Chelsea, Real Madrid e appunto Bayern. Con i bavaresi, oltre ad aver vinto tutto quello che poteva, ha realizzato ben 98 goal; un bottino niente male per una delle ali offensive più forti degli ultimi tempi. Weghorst ha lasciato la terra d’origine l’estate scorsa passando dall’AZ al Wolfsburg. Con la maglia dei Wölfe ha realizzato, fino ad ora, 12 reti in 26 presenze e sta provando a portare i suoi in Europa. Dalle giovanili dell’Emmen, invece, è uscito fuori Bas Dost attualmente allo Sportin Lisbona; il giocatore in Bundesliga ha vestito una sola maglia, la stessa di Weghorst, con cui ha totalizzato 36 reti in 85 presenze. Arriviamo infine ad Huntelaar; il cacciatore, tornato in Eredivisie dove il suo Ajax si sta giocando il titolo con il PSV, riesce ad essere ancora decisivo nonostante ad agosto spenga trentasei candeline. Il suo meglio lo ha dato con lo Schalke totalizzando 82 reti in 175 partite.

Impossibile non citare Roy Makaay e Rafael van der Vaart; il primo, cresciuto nelle giovanili del Vitesse, dal 2003 al 2007 è stato uno degli attaccanti del Bayern Monaco con cui ha messo a segno 78 goal in 129 apparizioni. Ha chiuso la carriera nella sua terra d’origine, con la maglia del Feyenoord. Per quanto riguarda van der Vaart, dopo essere stato per dodici anni nell’Ajax, ha vestito la maglia dell’Amburgo; nelle sue due avventure con i Rothosen ha sfruttato la sua tecnica per siglare 45 centri in 152 apparizioni.

Olanda e Germania, due nazionali storiche; non solo rivalità ma anche un profondo legame che sembra destinato a durare ancora per molto.

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