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Emilio Scibona·19 dicembre 2022
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Emilio Scibona·19 dicembre 2022
L’ultimo pazzesco atto di ieri sera a Losail ha visto il trionfo dell’Argentina a 36 anni dal Mondiale messicano.
L’Albiceleste si è dimostrata alla fine la squadra più forte a cospetto di una Francia che non ha però certo demeritato. Come non hanno certo demeritato le due altre semifinaliste, Croazia e Marocco che hanno disputato una Coppa del Mondo sontuosa.
Sarebbe però ingiusto ridurre tutto lo spettacolo della Coppa del Mondo alle ultime quattro partite: ci sono state infatti anche altre realtà che hanno fatto dei percorsi importanti. Al tempo stesso non son mancate anche le squadre che hanno deluso e qui i nomi sono eclatanti. Ecco qui dunque quattro squadre promosse a pieni voti e quattro invece bocciate.
Olanda: per quanto aiutata da un girone sulla carta facile la nazionale Oranje ha fatto il suo cammino in modo lineare con buoni sprazzi di calcio e personalità, rimanendo aggrappata fino alla fine nel durissimo quarto con l’Argentina, nel quale ha sfiorato un’impresa storica con la rimonta finale firmata Weghorst, prima della dura lotteria dei rigori. Sconfitti con onore.
Inghilterra: i “Three Lions” hanno avuto un percorso simile a quello dell’Olanda ma durante il Mondiale hanno messo in mostra la loro qualità tecnica in modo più continuo. La sconfitta nel quarto di finale contro la Francia risulta persino beffarda e quasi immeritata (a prescindere dall’errore di Kane dal dischetto). I ragazzi di Southgate meritano più applausi che critiche.
Giappone: inseriti in un girone di ferro i “Blue Samurai” sono riusciti a piegare le due corazzate del gruppo in rimonta chiudendo al primo posto nonostante la sconfitta nel mezzo con la Costa Rica. La squadra di Moriyasu ha dimostrato organizzazione, personalità e carattere. La sconfitta dal dischetto contro la Croazia nell’ottavo certo non può essere una macchia.
Australia: probabilmente la più grande delle sorprese del Mondiale dopo il Marocco. Nonostante non abbondi certo di talento la squadra allenata da Arnold è riuscita ad avere ragione di una Danimarca più talentuosa e di una Tunisia che nomi alla mano aveva argomenti in più. Tutto riuscendo a tenere anche testa a quelle che sarebbero state le due finaliste mondiali, in particolare all’Argentina, vittoriosa sì ma solo di misura. Applausi.
Germania: la falsa partenza contro il Giappone è stata la spia di un problema più profondo. A dispetto delle aspettative la nazionale di Flick non è mai riuscita ad essere incisiva e convincente in nessuna delle tre partite, compreso il successo contro la Costa Rica, arrivato a destino segnato. La seconda eliminazione consecutiva nella fase a gironi di un Mondiale fa tanto rumore.
Belgio: il fatto che dal suo girone siano uscite due delle quattro semifinaliste fa capire come sulla carta il compito dei “Diavoli Rossi non fosse così facile. Ciò non toglie che la squadra allenata da Martinez (ormai ex ct) abbia veramente deluso: una vittoria senza convincere col Canada, una sconfitta meritata col Marocco e il pari con la Croazia, espressione di una difficoltà che va oltre i singoli errori di Lukaku.
Spagna: l’exploit contro la Costa Rica è stato un fuoco di paglia. La “Roja” di fatto non ha mai convinto dimostrando di piacersi un po’ troppo durante questo Mondiale in cui alla fine è arrivata un’eliminazione prematura ma meritata contro il Marocco. Luis Enrique non è riuscito stavolta a dare un quid in più e alla fine ha pagato dazio rimettendoci il posto.
Danimarca: dopo la semifinale dell’Europeo le aspettative non potevano che essere enormi. La nazionale scandinava le ha disattese completamente nonostante una qualificazione sulla carta alla portata: un punto, un gol fatto, due subiti, un pareggio e due sconfitte sono il misero bottino finale. Fallimento.
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