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·23 maggio 2024

Oaktree all’Inter: sono ‘un investitore paziente’! Due linee guida − CdS

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Oaktree è entrato ufficialmente nel mondo Inter, prendendosi la quota di maggioranza del club pari al 99.6%. Dopo quasi otto anni Zhang lascia. Ieri l’incontro del fondo con Marotta e Antonello.

NUOVA ERA − L’Inter è ufficialmente americana: ieri è avvenuto, tramite un comunicato stampa, il passaggio di proprietà tra Suning (la famiglia Zhang) e il fondo Oaktree. Il presidente Steven Zhang, inondato dall’affetto dei suoi ex dipendenti (da Simone Inzaghi a Federico Dimarco passando per Hakan Calhanoglu), non è riuscito a restituire i soldi del prestito da 375 milioni di euro e dunque il fondo californiano ha deciso di riscuotere il pegno aggiudicandosi il club fresco campione d’Italia. Ieri, in sede, Beppe Marotta e Alessandro Antonello hanno incontrato i due top manager di Oaktree, Katherine Ralph e Alejandro Cano, per cominciare una vera e propria era. Impostate già le linee guida dal nuovo fondo, che si definisce un “investitore paziente“.


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Oaktree definisce le linee guida all’Inter: valore e stabilità

DIRETTIVE − Col termine investitore paziente, Oaktree lascia indicare che la sua permanenza all’Inter non sarà di pochi mesi o anni, ma avrà un orizzonte temporale medio-lungo termine. Il fondo si basa su due direttive: creare valore e dare stabilità finanziaria al club. I fondi prediligono calciatori giovani, nel pieno della curva di crescita, ad alto potenziale di generazione dei ricavi da player trading. Punto quest’ultimo che l’Inter negli ultimi tempi ha un po’ deviato, grazie all’acquisto di giocatori a parametri dal reso immediato ma dal valore economico futuro nullo. L’idea, da questo punto di vista, rimane quella di lasciare fare il management nerazzurro. Il concetto di stabilità rientra appunto tra gli obiettivi cardine del fondo, che prima di voler o dover vendere in futuro, vorrà consegnare all’eventuale acquirente un club solido, stabile e senza alcun tipo di problema economico.

Fonte: Corriere dello Sport – Alessandro F. Giudice

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