Inter News 24
·22 luglio 2025
Nuovo stadio Inter, Letizia Moratti durissima con Sala: «Città paralizzata, il fatto che i nerazzurri guardino a Rozzano è un segnale»

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·22 luglio 2025
Dopo l’intervento del sindaco Beppe Sala al Consiglio Comunale di Milano, arrivano dure critiche da Letizia Moratti, ex prima cittadina del capoluogo lombardo. Intervistata da La Repubblica, Moratti – cognata dell’ex presidente dell’Inter, Massimo Moratti – ha espresso forti riserve sulla gestione attuale della città, sottolineando una mancanza di visione e capacità decisionale.
Secondo l’ex sindaca, Milano avrebbe perso la spinta propulsiva che l’aveva caratterizzata in passato, diventando una città immobile e senza slancio. Moratti ha citato come esempi il progetto per il museo d’arte contemporanea firmato dall’architetto Daniel Libeskind, rimasto nel cassetto nonostante la copertura economica già prevista, e il caso dello stadio condiviso da Inter e Milan.
Proprio sul tema del nuovo stadio, Moratti ha evidenziato come in altre città europee – da Monaco di Baviera a Madrid, passando per Bergamo – i nuovi impianti abbiano contribuito a rigenerare intere aree urbane. A Milano, invece, la situazione è bloccata da oltre quindici anni. Il fatto che le due squadre stiano valutando soluzioni alternative a Rozzano e San Donato, per l’ex sindaca, è il simbolo di un’amministrazione incapace di prendere decisioni strategiche.
LE PAROLE DI LETIZIA MORATTI – «Milano è diventata una città ripiegata su sé stessa, paralizzata. Una città che non ha più una spinta alla crescita. Penso a ciò che avevo portato avanti come sindaco, ad esempio il museo di arte contemporanea: c’era già il progetto di Daniel Libeskind, il costo sarebbe stato coperto dagli oneri di urbanizzazione di CityLife, e invece tutto si è fermato. O al nuovo stadio: i dati UEFA ci dicono che gli stadi contribuiscono alla rigenerazione delle aree in cui sorgono. È successo da Monaco a Madrid, ma anche a Bergamo con l’Atalanta. Qui, invece, il fatto che le due squadre milanesi guardino a Rozzano e a San Donato perché da quindici anni non si riesce a portare avanti lo stadio, è segnale di una città che non sa decidere».