Calcio e Finanza
·7 maggio 2021
Calcio e Finanza
·7 maggio 2021
La riforma della Coppa Italia non è stata esente dalle polemiche. In molti hanno suggerito paragoni con la Superlega, denunciando la natura non meritocratica del nuovo format della competizione, che sarà aperta unicamente alle squadre di Serie A e Serie B.
La logica, tuttavia, è principalmente di natura economica, in particolare legata al tema dei diritti tv. Come riporta la Repubblica, l’obiettivo della Lega Serie A è quello di incassare almeno 40 milioni di euro a stagione dalla cessione dei diritti di trasmissione. Al momento, la Rai ne paga 35 per Coppa Italia e Supercoppa insieme, per un totale di 105 milioni nel triennio 2018-2021.
In ottica futura, la principale concorrente dell’emittente di Stato sembra essere Mediaset, che già ci aveva provato nel precedente bando, perso per soli 2 milioni di euro. Il Biscione si farà quindi avanti per i diritti del triennio 2021-2024, ricordando che i diritti della Coppa Italia prevedono anche la finale di Supercoppa.
Oltre al discorso economico, c’è anche un problema legato al calendario per il futuro. La nuova Champions League imporrà 100 partite in più, richiedendo ben 7 finestre aggiuntive in cui disputare le gare. In tutta Europa si studia la riduzione dei campionati a 18 squadre, come già accade in Germania, e in Inghilterra si medita sull’abolizione della Coppa di Lega.