Calcio e Finanza
·17 settembre 2024
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·17 settembre 2024
La rivoluzione della nuova UEFA Champions League è pronta a partire. Il torneo cambierà format, con la storica eliminazione della fase a gruppi per come l’abbiamo conosciuta in questi anni e il passaggio a un girone unico. Anche il numero di club partecipanti aumenterà, passando dalle attuali 32 a 36 squadre, con due di questi posti assegnati alle Federazioni con il miglior ranking della stagione precedente.
Il nuovo format porterà fondamentalmente a due conseguenze: più partite in programma, a cominciare già dalla prima fase (otto gare per ogni club, contro le sei attuali) e maggiori ricavi dalla competizione. La UEFA ha infatti annunciato che distribuirà alle società 2,47 miliardi di euro contro i circa 2 miliardi a stagione versati nell’ultimo ciclo 2021-2024.
Soldi che contribuiranno ad arricchire anche le casse dei club di Serie A: ce ne saranno ben cinque presenti nella prossima stagione in Champions. Ma quanto incasseranno effettivamente i club italiani? Come cambieranno i ricavi minimi dalla competizione a partire dalla prossima stagione e con il nuovo format? Calcio e Finanza ha stimato i ricavi minimi dalla partecipazione al torneo per le società del massimo campionato italiano che si sono ufficialmente qualificate alla prossima edizione della Champions League: Inter, Milan, Juventus, Atalanta e Bologna. La stima è stata rivista ora che sono note tutte le 36 partecipanti alla manifestazione.
Tornando ai ricavi minimi, iniziando con il bonus per la partecipazione, ciascuno dei 36 club che si qualificheranno per la prima fase riceverà 18,62 milioni di euro (cifra in crescita rispetto ai 15,64 milioni del 2023/24), quota suddivisa in un acconto iniziale di 17,87 milioni di euro e un saldo successivo di 750.000 euro.
Passando ai bonus per i risultati, ricordiamo che dal prossimo anno le vittorie (2,1 milioni) e i pareggi (700mila euro) varranno un po’ meno rispetto ad ora (rispettivamente 2,8 milioni e 930mila euro). Tuttavia, un bonus extra è previsto per il piazzamento nella classifica finale: ogni club riceverà una somma basata sulla sua classifica al termine della prima fase.
L’importo totale disponibile per il bonus sarà diviso in 666 quote uguali. Il valore iniziale di ogni quota sarà di 275mila euro. La squadra con la classifica peggiore (ultimo posto) riceverà una quota (275mila euro), cifra che è stata considerata nelle stime sui ricavi minimi. Eventuali risparmi derivanti dai pareggi prima fase aumenteranno proporzionalmente il valore iniziale delle quote distribuite per ogni posizione, cosa che verosimilmente accadrà.
Infine, i ricavi minimi si completano con le somme derivanti dal pilastro “value”, un nuovo segmento pensato dalla UEFA per accorpare market pool (il valore del mercato dei diritti televisivi) e il ranking storico/decennale. La somma complessiva che sarà distribuita andrà divisa in due parti:
Per calcolare la quota europea spettante ai club italiani, siamo partiti da due assunti che andranno successivamente verificati, ma che abbiamo considerato aderenti alla realtà. Questo perché al momento la UEFA ha deciso di non fare disclosure sui dati che sarebbero stati necessari ad effettuare un calcolo ancora più preciso.
Il primo assunto riguarda la divisione della cifra totale che sarà distribuita per il pilastro “value” tra parte europea e parte non europea. Prendendo per buone le ipotesi messe sul tavolo dalla UEFA nei documenti consultati da Calcio e Finanza, abbiamo considerato che gli 853 milioni di euro da distribuire saranno così ripartiti: parte europea al 75% (640 milioni di euro) e parte non europea al 25% (213 milioni di euro).
Il secondo assunto riguarda invece la posizione del mercato italiano dei diritti tv della Champions League rispetto agli altri mercati nazionali. Considerando il market pool complessivo della passata stagione e avendo verificato – sulla base delle indiscrezioni di stampa – un sostanziale mantenimento dello status quo anche per il ciclo 2024-2027, abbiamo posizionato il mercato italiano dei diritti tv al quinto posto per valore dietro a Francia, Inghilterra, Spagna e Germania.
Partendo da questi presupposti, allo stato attuale l’Inter incasserebbe più di tutti: oltre 31 milioni di euro tra quota europea e quota non europea. Al secondo posto la Juventus, con 30,4 milioni di euro circa, mentre al terzo posto l’Atalanta con 26 milioni di euro. Chiudono il Milan, con poco più di 21 milioni, e il Bologna, inevitabilmente fanalino di coda con 10,9 milioni.
Aggiungendo all’ultima voce descritta anche i bonus per la partecipazione e i bonus minimi per i risultati (l’ultimo posto in classifica) scopriamo che l’Inter è il club che incasserà di più dalla nuova Champions come quota di partenza: oltre 50 milioni di euro. Al secondo posto la Juventus, con oltre 49 milioni di euro, spinta dall’ottima posizione nei due ranking (quello quinquennale e quello storico).
L’Atalanta si posiziona al terzo posto, grazie agli ottimi risultati fatti registrare nelle coppe europee negli ultimi anni. Segue il Milan con poco più di 40 milioni di euro (curioso vedere come per i rossoneri la cifra non sia poi così lontana rispetto a quella complessiva della Champions 2023/24, circa 48 milioni) e chiude il Bologna con 29,8 milioni di euro.
Va precisato ancora una volta che le stime in questione sono minime e che sono soggette a modifiche anche in base a come saranno effettivamente ripartite le risorse da parte della UEFA in via ufficiale. Ma i club di Serie A sembrano già poter contare su un totale di oltre 214 milioni di euro dalla nuova Champions.