🦅 Noslin si presenta alla Lazio: “Felice di ritrovare Baroni, darò tutto! Su ruolo, derby e Immobile…” | OneFootball

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·10 luglio 2024

🦅 Noslin si presenta alla Lazio: “Felice di ritrovare Baroni, darò tutto! Su ruolo, derby e Immobile…”

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Tijjani Noslin si è presentato questo pomeriggio in conferenza stampa in qualità di nuovo attaccante della Lazio. Ecco quanto ripreso da TMW:

“Parlerò in inglese, sono molto felice di essere qui. È il mio primo passaggio in un grande club, farò il massimo per ottenere il meglio in questo grande meglio. Spero potremo raggiungere obiettivi importanti, sono Tijjani Noslin, ho 25 anni e darò il massimo per la Lazio”.


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Ti è cambiata la vita in questo anno? “Si, sicuramente qualcuno mi conosceva per quello che avevo fatto prima ai tempi del Fortuna. Ci sono state molte persone che mi hanno aiutato a raggiungere quello che ho raggiunto e arrivare fin qui. Devo ringraziare il Fortuna e il Verona per l’occasione che mi hanno dato”.

Quali insegnamenti ti porti dall’avventura con Baroni a Verona? “Sono molto felice di ritrovare Baroni e che abbia spinto per comprarmi, ha avuto fiducia in me e sono felice. L’ho conosciuto per qualche mese ma ha già visto cosa posso fare e a Verona ci chiedeva sempre di andare in avanti, mai di abbassarci. Non sento la pressione, gioco il mio calcio e amo giocare a calcio. Vedremo cosa succederà, capisco che ci siano aspettative vista la cifra importante che è stata spesa, ma spero di rispettare le aspettative del club nei miei confronti”.

Qual è il ruolo più adatto alle tue caratteristiche e dove ti senti più a tuo agio? “Per me la cosa più importante è giocare, non importante se a sinistra, a destra o al centro. Cercherò di fare il massimo in ogni posizione e spero di poter fare il maggior numero di gol e assist per aiutare la squadra a qualificarsi per la prossima Champions League”.

Prenderai il posto di Immobile, che responsabilità è? “Mi ha fatto piacere sapere che un allenatore come Baroni mi dia questa fiducia. Non so cosa succederà con Immobile, quel che so è che in qualsiasi posizione del campo farò di tutto per aiutare la squadra con gol e assist”.

Hai già un obiettivo a livello di gol per la prossima stagione? “Come ho detto, ho segnato cinque gol e servito quattro assist, ho aiutato il Verona a rimanere in Serie A e di questo sono felice. Ora sono un giocatore della Lazio e sarà tutto diverso, a me non interessa quanti gol segnerò, ma farò di tutto per aiutare la squadra a vincere più partite possibili e raggiungere i nostri obiettivi”.

Cosa ha portato alla tua esplosione nel nostro campionato? Come pensi di poter gestire l’eredità che lascia Felipe Anderson? “Ci sono stati tanti giocatori di alto livello nella Lazio come Anderson e Immobile che sono leggende per il club. So che nei primi mesi a Verona ho fatto bene, spero di poter fare ancora meglio perché giocherò con compagni ancora più forti. Credo che avrò più possibilità di far gol o assist e spero di poter anche raddoppiare i numeri dello scorso anno”.

Qual è il tuo punto di forza e in cosa puoi migliorare ancora? “Posso migliorare in ogni aspetto, non si raggiunge mai l’apice, si può sempre migliorare sia a livello di gol che a livello fisico. Ci sono tante cose in cui posso migliorare e spero che compagni di squadra così forti possano aiutarmi a migliorare di settimana in settimana”.

Quali sono state le tue emozioni quando hai saputo dell’interesse della Lazio? Ti hanno già parlato del derby? “Prima di tutto ringrazio il direttore per ciò che ha detto e per avermi dato la chance di essere qui. Ho saputo dell’interesse della Lazio due settimane prima della fine del campionato, mia sorella segue molto i social e ha letto dell’interesse di Torino e Lazio. Dopo la fine della stagione sono andato in vacanza e il mio agente mi ha detto che ero molto vicino alla Lazio e ho subito sperato che diventasse realtà. Del derby tutti sanno tutti, sia in Italia che all’estero tutti sanno l’importanza di questa partita, non vedo l’ora di giocare questa partita e spero di vincere entrambi i derby”.

Ti ha colpito qualcosa della Lazio quando hai giocato qui all’Olimpico? Sogni anche la nazionale? “La prima volta che sono stato a Roma ho giocato all’Olimpico contro la Lazio ricordo che era un momento difficile per la Lazio, ma vedendo lo stadio è stata una grande emozione. Non era tutto esaurito, ma c’era più di metà stadio ed è stato straordinario, non vedo l’ora di giocare in un Olimpico pieno. Avevo già parlato una volta in un’intervista di quando ho fatto il ryder, ora voglio pensare al giocatore che sono, so che non bisogna mollare mai, bisogna dare tutto ogni allenamento. Ovviamente la nazionale è un grande sogno per me, sento di esserci sempre più vicino. Ho già parlato con il ct e spero di arrivare presto in nazionale”.

Questa Olanda può vincere l’Europeo? Ci puoi raccontare le tue caratteristiche, Noslin che calciatore ricorda? “Ho visto tutte le partite dell’Olanda fin dall’inizio, la squadra non ha ancora raggiunto il suo potenziale massimo. Spero che questa sera possa vincere, sarò sul divano a vedere la partita e spero che ci sarà la possibilità di avere una rivincita rispetto alla finale del mondiale del 2010. Sono un giocatore che lascia tutto sul campo, cerco di sentire il gioco e cerco di raggiungere sempre un livello più alto grazie anche all’aiuto dei compagni. Sono un giocatore molto veloce, cerco di fare gol e ciò che ho imparato in Olanda è che devo cercare di creare almeno una situazione importante che possa cambiare la partita. Ci sono tanti giocatori che osservo, se devo fare qualche nome possiamo parlare di giocatori come Mbappé, Leao, Vinicius, Dembele e anche Yamal, ma ci sono tanti giocatori anche qui alla Lazio da cui posso imparare”.

Ci puoi raccontare la tua amicizia con Snejider? Ti ha raccontato qualcosa della Lazio? “Si, mi ha parlato della Lazio. Mi ha aiutato molto nello scegliere, mi ha detto che la Lazio è un grande club e che venire a Roma sarebbe stato il passo giusto per la mia carriera e mi avrebbe aiutato molto anche per il mio futuro”.

Sei nato centravanti e hai deciso di fare l’esterno perché prendevi troppe botte? Qual è il tuo rapporto con i rigori? “Non penso che la posizione dove gioco sia un tema importante, posso giocare in tutti i ruoli dell’attacco. Sono il giocatore che sono e cerco di fare qualcosa che possa sempre creare occasioni da gol, questa è la cosa più importante. La pressione che c’è fuori dal campo non fa la differenza, l’importante per me è giocare libero con la testa e fare la differenza con le mie giocate e la mia velocità. È un giocatore di squadra e dobbiamo tutti aiutarci per cercare di raggiungere il massimo. Spero di poter segnare qualche rigore se dovessi tirarli”.

Hai seguito in passato giocatori che hanno giocato alla Lazio? “Stefan de Vrij ha giocato qui e ha fatto grandi cose se vedi la sua carriera, credo che sia un grande giocatore e tutti a Roma lo conoscono. Spero di raggiungere gli stessi obiettivi che ha raggiunto lui e spero che possa diventare campione d’Europa con la nazionale. Non seguo giocatori in particolare, cerco di raggiungere il massimo possibile concentrandomi su me stesso”.

Hai avuto modo di parlare con qualche compagno? Qualcuno ti ha fatto capire cosa significa essere arrivato alla Lazio? “È il mio terzo giorno qui, ho ricevuto un bellissimo benvenuto da tutti. Non ho avuto modo di parlare a lungo con i miei compagni, mi hanno accolto e mi stanno aiutando. Tutto lo staff che c’era a Verona con Baroni è qui e mi sta aiutando. Non vedo l’ora che inizi il ritiro, inizieremo a lavorare al meglio per essere al 100% in vista del campionato e dell’Europa League”.

Avete fatto un miracolo con Baroni, che tipo di allenatore è e cosa può dare alla Lazio? “Baroni è una persona importante per la mia vita, non è obbligatorio per un allenatore chiedere un giocatore dalla sua avventura precedente. A Verona ha dimostrato di voler giocare un calcio offensivo, l’obiettivo era vincere ogni partita. Anche a Verona ci diceva che potevamo battere anche l’Inter o il Milan, ci ha dato fiducia e se un allenatore crede in te a tua volta credi nel lavoro dell’allenatore”.

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