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·21 settembre 2024

Non solo la Sud. Tutto l’Olimpico vuole contestare

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Corriere dello Sport (J. Aliprandi) – Da quando Dan e Ryan Friedkin hanno messo piede nella Capitale, quindi dall’agosto del 2020, uno dei loro principali pensieri è stato quello di avere la piazza a favore. Come? Oltre ai risultati, naturalmente, portando avanti iniziative che potessero mantenere il clima positivo. Il ritorno del vecchio stemma nei prodotti ufficiali venduti dal club, l’utilizzo del lupetto di Gratton sulle divise, la politica dei prezzi dei biglietti accessibili alle famiglie per riempire l’Olimpico, la considerazione dell’ambiente sulle scelte anche interne. Qualche recente esempio: lo scorso gennaio Leonardo Bonucci era a un passo dal vestire la maglia giallorossa ma dopo le proteste della tifoseria i Friedkin decisero di bloccare il suo arrivo. La mancata presenza di una delegazione romanista al funerale di Giacomo Losi, scatenando l’indignazione popolare, li ha mandati su tutte le furie.

In estate poi è stata messa in vendita una tuta che aveva richiami di celeste: l’insurrezione per aver accostato il giallorosso ai colori della Lazio ha fatto arrabbiare il presidente che ha ordinato non solo il ritiro del prodotto dal mercato, ma anche la sospensione del direttore commerciale della Roma. La stessa scelta di prendere De Rossi alla guida della Roma per il dopo Mou è stata presa proprio per evitare un distacco dalla tifoseria. Insomma, i Friedkin odiano l’impopolarità, e la contestazione annunciata dalla Curva Sud e abbracciata anche dagli altri settori dell’Olimpico è sicuramente un momento delicato della loro gestione. Dal giro col pullman scoperto in mezzo a centomila romanisti dopo la vittoria della Conference, all’assenza dallo stadio dei tifosi fino al 30′ del primo tempo della gara contro l’Udinese: l’umore dei Friedkin non è certamente dei migliori, sia per i risultati sportivi che li hanno spinti a esonerare De Rossi, sia per il totale dissenso dell’ambiente romano nei loro confronti. Ma evidentemente sia i proprietari sia la dirigenza lo avranno messo in preventivo.


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La Curva dopo l’allontanamento prima di Mourinho, poi di DDR ha deciso di prendere per la prima volta una posizione chiara: “È arrivato il momento di farci sentire. La Curva Sud invita tutti i tifosi di qualsiasi settore a partecipare alla contestazione che vedrà la stessa Curva rimanere fuori dallo stadio per la prima mezz’ora della partita. Una società assente, che non ha mai preso posizione per difendere i suoi tifosi e che sembra essere diventata una continuazione della gestione Pallotta. Dai calciatori si pretende il massimo impegno: devono dare tutto per la gente che li segue facendo grandi sacrifici”. Insomma, dopo ore di riflessione i gruppi organizzati del settore più caldo dell’Olimpico hanno preso la decisione di contestare domani durante la sfida contro l’Udinese. Qualche fischio ai calciatori dopo l’esonero di Mourinho si era sentito, lo stesso qualche mese prima in occasione della sconfitta a Marassi contro il Genoa, ma la Sud ha in ogni caso sempre continuato a sostenere la Roma e la sua proprietà.

O meglio, non ha mai dato segnali così importanti di attriti con i Friedkin, se non per un aumento dei biglietti in occasione di una partita di Europa League contro il Milan. In otto mesi è cambiato tutto. Per la Sud, per l’intera tifoseria. Unione Tifosi Romanisti e l’Associazione Italiana Roma Club ha deciso di aderire alla contestazione. Così faranno anche in curva Nord e distinti. A proposito, quelli nord ovest aperti ai tifosi l’altro ieri probabilmente saranno semi vuoti. I romanisti, sia i 40mila abbonati sia tutti gli altri, hanno evidentemente perso la pazienza, con la proprietà, la dirigenza e la squadra. Domani sarà contestazione, poi chissà: starà all’intera Roma meritare di nuovo gli applausi.

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