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·28 marzo 2024

Non solo la Serie A: anche la Lega B contro Gravina sulle riforme

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Il caso dossieraggio e quello legato ai presunti insulti razzisti da parte di Francesco Acerbi a Juan Jesus hanno spostato per un attimo in secondo piano il disegno di riforme messo in piedi dal presidente della FIGC Gabriele Gravina. Nelle ultime settimane, il numero uno della Federcalcio ha portato avanti i contatti con le varie leghe del calcio professionistico italiano e non avrebbe trovato le approvazioni che sperava e che comunque sono necessarie.

Come riporta l’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, alle 15 di oggi si terrà l’importante Consiglio federale in cui si voteranno proprio i primi punti della riforma del calcio italiano che sta portando avanti Gravina, in particolare le nuove norme per la sostenibilità economico-finanziaria. E qui non ci sarebbero problemi, visto che basta la semplice maggioranza per far passare il documento e il numero di consiglieri soddisfatti dalle proposte sembra esserci.


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Ma la questione centrale porta ai malumori registrati da parte degli esponenti delle varie società nei tre livelli del calcio professionistico, si parte dalla Serie A e si arriva alla C passando per la cadetteria. Se già la massima serie sembra aver voltato pagina, con una controproposta che ha come punto focale il desiderio di avere maggiore peso nelle scelte visto il ruolo da principale contribuente, a cui si aggiungono le questioni extracomunitari e multiproprietà.

Scontro FIGC Lega B riforme calcio – Lo scambio di mail fra Gravina e Balata

Un altro scoglio da superare per Gravina potrebbe essere quello della Serie B. Infatti, gli ultimi giorni sono stati caratterizzati da un vivace scambio, per mail, tra Gravina e il presidente della Lega Mauro Balata. Quest’ultimo ha convocato per domenica scorsa, un giorno molto insolito, un’assemblea di Lega al termine della quale, forte del voto unanime dei club, invia a Gravina un documento in cui esprime perplessità sulla gestione delle retrocessioni dalla A alla B alla luce dei diversi criteri per le licenze nazionali.

Contestazioni che di certo non hanno fatto felice Gravina che risponde a Balata con una lettera, inviata martedì anche a tutte le società di B, che si apre manifestando lo «stupore» per «alcune ardite affermazioni» che «risultano costituire esclusivamente espressioni offensive del sistema federale». Si riferisce in particolare all’auspicio della Lega di B di controlli «trasparenti e oggettivi». In merito Gravina scrive: «Insinuare dubbi e opacità sul sistema federale dei controlli mina la credibilità del sistema calcio».

È di ieri, invece, la controreplica di Balata che definisce la lettera di Gravina «decisamente inusuale nei toni, nei contenuti e nelle modalità di trasmissione». E ancora: «Mi vedo obbligato a riscontrare metodi inaccettabili», parlando anche di «mancanza di rispetto». Insomma la tensione è altissima fra le leghe professionistiche e il presidente federale, che aveva già il difficile compito di far superare a tutti i propri interessi in vista di una riforma complessa del sistema. E visti gli ultimi sviluppi questa complessità non fa altro che crescere.

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