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Andrea Agostinelli·17 giugno 2021

Non solo Gattuso: 5 allenatori che non hanno cominciato il campionato

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22 giorni. Tanto è durata l’esperienza di Gennaro Gattuso alla guida della Fiorentina.

L’ex allenatore del Napoli ha lasciato i viola senza aver diretto nemmeno un allenamento.


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Una situazione paradossale ma l’ex tecnico del Napoli non è l’unico che ad esser stato licenziato oppure ad aver lasciato la sua squadra prima dell’inizio del campionato.

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Ecco alcuni esempi.


ANTONIO CONTE (Juventus, 2014-2015)

Un fulmine a ciel sereno. Il 15 luglio 2014 Antonio Conte annuncia le sue dimissioni da allenatore della Juventus. Una decisione su cui pesano in maniera decisiva le differenti visioni sul mercato con la dirigenza bianconera.

Come si legge quel giorno su Gazzetta dello Sport: “Oltre a un fisiologico calo di motivazioni, non è difficile ipotizzare che i recenti sviluppi nel condurre la campagna acquisti non siano piaciuti a Conte. I due giocatori in cima alla lista erano Cuadrado e Sanchez. Che non arriveranno. Evra era un elemento su cui il tecnico di Lecce aveva espresso perplessità. E’ possibile che la goccia che ha fatto traboccare il vaso sia stata Arturo Vidal. La società aveva promesso a Conte che non sarebbe stato venduto, ma il Manchester United, fresco di accordo milionario con l’Adidas, nelle ultime ore ha alzato l’offerta”.


STEFANO PIOLI (Palermo 2011-2012)

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Non sorprende che parlando di esoneri avvenuti prima dell’inizio della stagione ci si imbatti in Maurizio Zamparini.

Il presidente del Palermo decise di cacciare Stefano Pioli immediatamente dopo l’eliminazione ai turni di preliminari di Europa League contro il Thun nella stagione 2011/2012.


ROBERTO DONADONI (Cagliari, 2011-2012)

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Abbiamo citato Zamparini, per par condicio dobbiamo parlare anche di Massimo Cellino che nell’agosto del 2011 decise di cacciare Roberto Donadoni (all’epoca ex CT della Nazionale) prima ancora dell’inizio del campionato.

La notizia arriva dopo una vittoria in amichevole contro l’Arzachena ma non si capiscono bene i motivi: “Cellino è uno che capisce di calcio, – ha raccontato successivamente Donadoni a Repubblica – ma a volte sa essere cattivo. A tutt’oggi non ho ancora capito il motivo per cui la mia avventura a Cagliari è finita. Anche perché non ho più avuto modo di parlare con Cellino e ho ricevuto comunicazioni solo dal dg Marroccu. Ho letto di un presunto colloquio dopo un’amichevole precampionato, in cui lui mi avrebbe rinfacciato un curriculum fatto di esoneri su esoneri. L’ho trovata una mancanza di eleganza assoluta e soprattutto una menzogna: quel colloquio non c’è mai stato”.


ROBERTO MANCINI (Inter, 2016-2017)

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Stanco per una trattativa per il rinnovo di contratto che non arrivava a conclusione, nervoso per i pochi investimenti sul mercato e arrabbiato per la decisione della nuova proprietà di proseguire su questa stessa linea, Roberto Mancini lascia l’Inter l’8 agosto 2016, tre giorni dopo aver perso 6-1 contro il Tottenham in amichevole.

Il tecnico incasserà 3 milioni di buonuscita e lascerà il suo posto a Frank de Boer


LUIGI DEL NERI (Porto 2004-2005)

Qui entriamo nel campo della leggenda. Nel 2004 il Porto, dopo aver vinto Coppa UEFA e Champions League, per sostituire Jose Mourinho chiama Luigi Delneri, l’artefice dell’ascesa del Chievo dalla Serie B alla Coppa UEFA. Il tecnico però all’epoca aveva un problema al tendine d’Achille che lo costringeva a continui viaggi in Italia per fare riabilitazione.

Viaggi che fecero infuriare la dirigenza lusitana con l’allenatore italiano così come il tecnico covava sentimenti di rabbia nei confronti della dirigenza per questioni di calciomercato. A far saltare il banco fu un aereo perso dallo stesso Delneri per rientrare in Portogallo dall’Italia. Morale della favola, il 7 agosto 2004 Delneri venne sollevato dall’incarico a tre settimane dalla finale di Supercoppa Europea.