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·18 novembre 2023

Non solo Atalanta: Arctos pronto a diventare socio del PSG

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Dopo aver condotto una vera e propria rivoluzione tecnica con l’arrivo di Luis Enrique, il Paris Saint-Germain si appresta a viverne una legata alla proprietà.

Secondo quanto riporta The Athletic, il gruppo proprietario del club, il Qatar Sports Investment (QSI), ha intenzione di vendere una quota di minoranza del club, ma senza perderne il controllo della società acquistata nel 2011 e portato al vertice del calcio francese ed europeo, anche se manca la conquista della Champions League, vista la finale persa contro il Bayern Monaco nel 2020. A presiedere il club francese c’è Nasser al Khelaifi, numero uno anche dell’ECA, l’unica organizzazione gestita dai club riconosciuta da UEFA e FIFA.


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Il gruppo di private equity statunitense, focalizzato sullo sport, Arctos Partners è in cima alla lista dei soggetti interessati a investire nel PSG dopo aver già acquisito partecipazioni in club di diversi sport, tra cui basket e baseball. Inoltre, detengono una partecipazione nel Fenway Sports Group, proprietario del Liverpool, mentre hanno acquisito una quota di minoranza, per 33,3 milioni di euro, dell’Atalanta da Steve Pagliuca, che a sua volta ha acquisito dai Percassi la società Dea srl che controlla l’86% delle azioni atalantine. Operazione conclusa nel maggio 2022.

Al momento non si conosce con precisione che percentuale il QSI voglia cedere, anche se le indiscrezioni confermano la valutazione che il gruppo fa del club francese: oltre i 4 miliardi di euro. A dar manforte a questa scelta potrebbero essere anche i nuovi risvolti in casa Manchester United che vedono il prossimo nuovo socio Sir Jim Ratcliffe valutare il club inglese, quotato alla Borsa di New York, ben 5 miliardi, debiti esclusi.

A conferma dei dialoghi Arctos Partners, ecco le parole di Marc Armstrong, Chief Revenue Officer del PSG: «L’arrivo di nuovi soci di inoranza è un’opportunità per portare la nostra attività al livello successivo e in particolare nei mercati chiave, come gli Stati Uniti. L’azienda ha una storia di investimenti in franchising sportivi, ha esperienza e know-how nel proprio comitato consultivo e possiamo lavorare insieme per portare la nostra attività a un livello più».

Nonostante le indiscrezioni che riportano di un disimpegno della proprietà dopo aver ottenuto l’organizzazione del Mondiale 2022 in Qatar, grande obiettivo del paese del Medio Oriente, il QSI ribadisce con forza la volontà di andare avanti a occuparsi del club francese ed è proprio per questo che è alla ricerca di nuovi partner in grado di aumentare le risorse, non solo finanziarie, a disposizione della società. A testimonianza di ciò sono i grandi investimenti portati avanti per il nuovo centro di allenamento, inaugurato quest’anno, e tutti i progetti relativi al nuovo stadio, dall’ampliamento del Parco dei Principi alla possibilità di costruirne uno in autonomia se non si troverà un accordo con la città di Parigi.

«Non abbiamo alcun interesse a vendere il club, questa operazione coinvolgerà sicuramente una quota di minoranza – ribadisce Marc Armstrong -. La proprietà è più impegnata che mai nella gestione del club, come dimostrano i soldi che abbiamo speso per Poissy (il nuovo campo di allenamento del club, ndr) e quello che siamo disposti a spendere per lo stadio: sono entrambi investimenti a lungo termine». Oltre a ciò il QSI vuole continuare ad aumentare il proprio coinvolgimento in altri club europei22% del Braga. Delle valutazione erano state fatte anche per la Sampdoria, oltre a Malaga e Santos.

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